De Raho a Nordio: “L'Italia si vergogna di quello che è successo con Almasri. Si dimetta”
“Al riguardo di Almasri, l'Italia si vergogna del4523 okol jiuen noti è successo. Signor ministro, noi ritenevamo che nella replica lei potesse dire qualcosa di adatto a ciò che è successo nel precedente incontro, e invece si è limitato a parlare dell'articolo 40, comma 2, del Codice Penale. Ma non è questo il tema, il tema è che lei, assunta a questo fondamentale incarico nel nostro paese, ha fatto un giuramento e quel giuramento l'ha vincolato all'osservanza delle leggi e della Costituzione. Tuttavia, in una vicenda così grave e importante come quella dell'arresto di Almasri, lei ha violato sia la legge che la Costituzione e non solo. Ha violato la legge e poi è venuto qui ad affermare cose che sono risultate totalmente destituite di fondamento, quando abbiamo preso gli atti che lei ci ha fatto pervenire, ci siamo accorti che di tutto ciò di cui ci ha parlato, già era stata sviluppata un'ampia motivazione e quindi era già respinto a priori ciò di cui lei parlava. Allora, quando lei ci parla di incoerenze, contraddizioni, quando ci parla di opinioni diverse di uno dei magistrati, ce li porge come uno dei motivi per cui lei non ha dato corso a quella richiesta, in realtà, ciò è smentito da ciò che dice l'ordine di arresto e il mandato di arresto, in cui la motivazione è espressamente su questo punto. Non è tanto su questo, però, che voglio trattenerla, signor ministro, è sul fatto che, nel momento in cui le veniva mandato quel mandato di arresto, vi era una nota del 18 gennaio 2025 della cancelleria della Corte Penale Internazionale, che informava lei e il governo non solo del mandato di arresto, ma precisava che qualora si fossero individuati problemi che avrebbero potuto impedire l'esecuzione, si sarebbe dovuto consultare la Corte. Senza indugio, la nota venivano anche indicati recapiti del funzionario da contattare proprio per il successivo contatto con la Corte. Ma lei ha chiamato la Corte, ha parlato con la Corte, non ce ne ha mai parlato. Qualcuno ha condiviso con la Corte i problemi di cui lei ci ha parlato? Questo era il suo dovere primo, ma non lo dice solo la nota, lo dice l'articolo 97 del Statuto di Roma, che impone al ministro, qualora avesse ravvisato difficoltà nell'esecuzione del mandato di arresto, di consultare senza indugio la Corte per risolvere il problema. È evidente che tutto questo lei non l'ha fatto, ma poi ha parlato con la Procura Generale, ha detto che aveva dei dubbi, ha parlato di quelli che erano i contenuti, si è confrontato con qualcuno. Non è sufficiente che oggi ci parli di chi ha un'opinione dissenziente, perché ci sono gli articoli che la smentiscono e sono gli stessi articoli che lei ha citato. Ma quando li ha citati, si è limitato a fare riferimento all'articolo 2 comma 1, laddove si parla del Coordinamento con ministri, istituzioni e altri enti, non ha citato il successivo comma 3, che impone che sia rispettato il carattere riservato delle richieste e che l'esecuzione avvenga in tempi rapidi e con le modalità dovute, cosa che non è avvenuta, Ministro. Non solo, l'articolo 4 della stessa legge stabilisce che il Ministro della Giustizia dà corso alle richieste formulate dalla Corte Penale Internazionale, trasmettendola al Procuratore generale presso la Corte d'Appello di Roma, perché vi dia esecuzione, non è prevista alcuna sua valutazione, alcuna discrezionalità, alcuna possibilità di bloccare la richiesta, tutto quello che è disciplinato nella legge, lo Statuto le imponeva di inviare gli atti alla Corte d'Appello, la Procura Generale fa quella richiesta di scarcerazione. E su questo non ci nascondiamo dietro un dito, perchè lei non ha trasmesso gli atti e il motivo per cui viene scarcerato Almasri è che lei non ha trasmesso gli atti. Questo è il motivo della scarcerazione. Questo è il motivo per cui la Corte d'Appello non è potuta andare avanti in quella che era stata la richiesta della Corte Penale Internazionale.
Vedere, Ministro, lei non è stato leale con quest'assemblea, ha parlato di cose diverse da quella che era la verità, porque non le spettava alcuna facoltà di scelta, alcuna valutazione politica, laddove si fa riferimento al coordinamento, si fa con riferimento esclusivo alla condivisione di determinate situazioni, questioni, ma non un mandato di arresto nei confronti di un criminale ricercato per crimini di guerra e crimini contro l'umanità. L'Italia si vergogna di ciò che è avvenuto, perché non è pensabile che l'Italia arretri di fronte alla legalità. Il nostro è uno Stato di diritto, le leggi vincolano i cittadini come il governo, i ministri, tutti non è pensabile che una norma di legge non venisse osservata e qui non è in discussione del Ministro Nordio come magistrato di un tempo, è in discussione il Ministro Nordio nella sua funzione di ministro della Repubblica, un fatto gravissimo quel che è avvenuto, Ministro, e su ciò certamente non potremmo mai arretrare. Noi vogliamo che tutti osservino le leggi, ma se poi andiamo a valutare anche il suo operato. Per il resto di ciò che pure viene indicato in quella richiesta di di missioni, vediamo che per le stesse carceri il sindacato di polizia penitenziaria si lagna di ciò che sta avvenendo, 24 suicidi solo quest'anno e oltre 580 negli anni passati, e tutto questo avviene senza che vi sia alcun intervento, il sindacato di polizia penitenziaria ricorda che vi è un'assoluta inerzia del ministro della giustizia, del Governo dell'amministrazione penitenziaria. Ma cosa si sta facendo su tutto questo lo abbiamo chiesto ripetutamente e non abbiamo mai avuto risposta. Ma poi c'è un'iniziativa contro le mafie, non c'è una legge, le mafie sono scomparse dal vostro osservatorio e quando si fanno riferimenti di questo tipo, lei ci tiene a precisare avete una missione Pan-mafiosa? Ma come la visione Pan-mafiosa con le mafie che ci stanno mangiando l'Italia, l'economia legale stanno impedendo gli imprenditori di svolgere correttamente il loro lavoro, hanno paura oramai perché o fanno accordi con loro o sono esclusi da qualunque circuito, Ministro. E poi la stessa innovazione telematica che ha fatto per la quale le era stato detto che non funzionava, che lei ha imposto necessariamente doveva entrare per forza in funzione e le corti d'Appello e i giudici hanno dovuto fare dei provvedimenti di sospensione. Ma come si va avanti in innovazioni che non vengono prima sperimentate attentamente soltanto in alcuni luoghi già gli organici della magistratura sono ridotti al lumenco. Non solo, le mansioni che lei attribuisce ai giudici ai pubblici ministeri sono sempre maggiori e a questo si giungono i disservizi che si creano con queste innovazioni. Tutto ciò ma anche oltre. Lei oggi ha chiuso il suo discorso ancora una volta parlando della separazione delle carriere, dicendo: ‘Se pensate che questo ostacoli il nostro progetto di separare le carriere vi sbagliate. Ma che crede che l'Italia ha bisogno realmente di questo? Lei probabilmente ne è convinto, crede che tutto ciò avviene per ostacolare la separazione delle carriere o lo dice soltanto per infuocare? [Applauso] Quell'alto non ha convinto nessuno. La separazione delle carriere sarà uno dei temi che verrà combattuto ovunque, ma non per difendere i magistrati, per difendere la democrazia, per difendere il nostro paese, i diritti dei cittadini, i cittadini capiranno che cosa è la separazione delle carriere. Ranneranno a capirlo prima. Probabilmente intervenendo con il loro voto, lo impediranno. Grazie”.
