“Death of a unicorn” con Jenna Ortega è come un dettato bulimico di mille spunti già digeriti da “Jurassic Park” e non vuole stare dentro le griglie della fiaba
in ,

“Death of a unicorn” con Jenna Ortega è come un dettato bulimico di mille spunti già digeriti da “Jurassic Park” e non vuole stare dentro le griglie della fiaba

“Death of a unicorn” con Jenna Ortega è come un dettato bulimico di mille spunti già digeriti da “Jurassic Park” e non vuole stare dentro le griglie della fiaba

“It’s a fucking unicorn”. Difficile che Jenna Ortega (sua la battuta iconica del film) diventi grande mettendo in curriculum “Death of a unicorn”, una commedia gore eat-the-rich satireggiante diretta da Alex Scharfman (produttore all’opera prima) e prodotto dalle bizzarre fucine di A24 (Substance, Everything everywhere all at once).
Appunto “mangiare i ricchi”, un filone dissacrante che una volta suonava politico con Teorema di Pasolini, poi è risuonato altrettanto politico di recente con “Parasite”, infine è diventato modaiolo e frivolo negli ultimissimi anni con titoli come “The Menu”, “Triangle of sadness”, “Saltburn”. “Death of a unicorn” non casca lontano.
L’impacciato avvocato aziendale Elliott (Paul Rudd) viaggia in auto con la…

Cosa ne pensi?
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0