Delitto di Avetrana, Michele Misseri uscito dal carcere: «Non è giusto, sono un assassino»
Dopo 8 anni di reclusione, Michele Misseri è finalmente libero. Il 69enne di Avetrana è stato condannato in terzo grado per la soppressione del cadavere della sua nipote Sarah Scazzi, che è stata uccisa e gettata in un pozzo il 26 agosto 2010. L'uomo è uscito dal carcere di Lecce beneficiando della riduzione di pena prevista dalla legge per buona condotta.
Misseri si è dichiarato unico responsabile della morte della nipote, mentre la moglie e la figlia sono attualmente in carcere scontando l'ergastolo per l'omicidio della quindicenne. Nonostante la sua versione delle dinamiche del delitto sia cambiata diverse volte nel corso degli anni, Misseri continua a sostenere di essere l'unico colpevole.
Dalla località segreta in cui si trova attualmente, Misseri ha dichiarato in un'intervista di non essere tornato ad Avetrana e di avere la stessa convinzione riguardo alla propria colpevolezza. Ha affermato di aver trascorso il tempo in carcere a impegnarsi in attività come il volontariato in Chiesa e alla Caritas, imparando a fare quadri e falegnameria e mantenendo un comportamento esemplare, come confermato dagli agenti penitenziari.
La criminologa Roberta Bruzzone, che è stata consulente di Misseri, ha dichiarato che secondo lei la “versione corretta” delle dinamiche dell'omicidio è quella in cui lui accusa la figlia. Bruzzone ha sottolineato che Misseri non è mai riuscito a fornire una versione coerente con gli elementi medico legali riguardo alla morte di Sarah, e che la procura non si è accontentata della sua confessione in passato.
Il 69enne ha anche riferito di aver visto la nipote come un angelo mentre era impegnato in attività in Chiesa, e di aver pregato molto per lei. Ha espresso la speranza di tornare in carcere al posto delle “poverette innocenti” che ritiene siano detenute ingiustamente.
Misseri è stato descritto come una persona con tratti dipendenti evidenti dalla criminologa Bruzzone, che ha sostenuto che il suo obiettivo potrebbe essere stato quello di proteggere la moglie e la figlia durante le indagini sull'omicidio di Sarah.
In sintesi, Michele Misseri è stato rilasciato dal carcere dopo aver scontato 8 anni di reclusione per la morte della sua nipote Sarah Scazzi. Nonostante si sia dichiarato colpevole, la sua versione delle dinamiche del delitto è stata oggetto di varie revisioni nel corso degli anni. La sua criminologa lo ha descritto come una persona con tratti dipendenti e ha sostenuto che avesse l'obiettivo di proteggere la moglie e la figlia durante le indagini. Resta da vedere cosa riservi il futuro per Michele Misseri e la sua famiglia.