Dentro il Cpr di Milano tra sporcizia, docce gelide e cibo scadente: “Siamo trattati come bestie”

Dentro il Cpr di Milano tra sporcizia, docce gelide e cibo scadente: “Siamo trattati come bestie”

Dentro il Cpr di tra sporcizia, docce gelide e cibo scadente: “Siamo trattati come bestie”

Un uomo di nome Ali, detenuto nel Centro di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) di , ha denunciato le terribili condizioni di vita all'interno del centro. Ha affermato di essere trattato come un animale e di essere stato privato della dignità, della voglia di parlare e perfino di sperare. Ha descritto le condizioni del centro come “veramente pesanti”, con stanze sporche, mura sporche, piccioni ovunque, materassi vecchi e sfondati, acqua fredda o mancante, bagni intasati e senza carta igienica.

Ali ha anche denunciato la scarsità del cibo, che non è sufficiente a saziare la fame, e la mancanza di attenzione dell'infermeria, che somministra la stessa medicina per tutti i problemi, senza prendere in considerazione le esigenze individuali. Ha anche parlato della disperazione che regna all'interno del centro, dove le persone si sentono dimenticate e senza speranza, e dove alcuni hanno tentato di impiccarsi o si sono tagliati a causa dello stress e della disperazione.

Ali ha chiesto che le cose cambino e che lo Stato cambi il modo in cui tratta le persone, considerandole come esseri umani e non solo come numeri o problemi. Ha chiesto regole più giuste, documenti per chi lavora e rispetto per chi cerca di vivere onestamente. Ha anche chiesto interventi immediati, assistenza medica e supporto psicologico per ridurre la sofferenza all'interno del centro.

La sua testimonianza è un'appello alla coscienza di tutti, per far si che le autorità prendano misure concrete per migliorare le condizioni di vita all'interno dei CPR e per garantire il rispetto dei diritti umani di tutte le persone, indipendentemente dalla loro nazionalità o status.


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