Dentro le chat Telegram dove le donne diventano prede: “Mando foto di mia nipote. È nuda”
I casi di donne la cui intimità viene violata e le cui immagini vengono scambiate senza consenso non sono isolati, ma fanno parte di un sistema più ampio e strutturato. Questo sistema è un mercato dove vengono scambiate immagini esplicite di donne per sessioni di masturbazione collettiva, tributi e gare di insulti.
Dopo essere entrata in alcune chat di scambio, ho scoperto che all'interno di questi gruppi ci sono persone di tutte le età e professioni, inclusi amici, fratelli, figli, zii, padri, colleghi e mariti. Ho raccolto conversazioni, immagini e commenti che mostrano come le donne vengono trattate come merci, ridotte a corpi da scambiarsi e umiliate.
All'interno di queste chat, gli utenti offrono e chiedono immagini esplicite di donne senza sosta, con una media di 70-80 messaggi al minuto. Le richieste includono foto di madri, figlie, sorelle, fidanzate, ex o amiche, e gli utenti sono disposti a scambiare queste immagini in cambio di altre o dietro pagamento.
Ho parlato con alcuni utenti, che erano convinti che fossi un altro uomo in cerca di immagini esplicite. Uno di loro, Kevin 07, mi ha inviato le foto di sua madre scattate di nascosto, mentre Andy mi ha chiesto di insultare la foto di sua sorella nuda. La maggior parte delle foto scambiate nei gruppi sono scattate in modalità spy, ovvero sono immagini e video rubati in casa, a scuola, per strada.
Gli utenti si collegano in chiamata, si masturbano sugli stessi scatti e insultano in diretta le donne in foto. In molti condividono anche i numeri di telefono di amiche, madri, sorelle, chiedendo agli utenti di inviare le foto del loro pene. Lo scambio di immagini esplicite funziona come un mercato con tanto di catalogo, dove le donne diventano dei prodotti da ordinare e classificare per età, peso, provenienza, etnia, colore dei capelli, stato civile, persino il numero di scarpe e la lunghezza delle unghie.
Ma chi c'è all'interno di queste chat? Gli utenti dei gruppi sono protetti da nickname che tutelano l'anonimato, eppure parlando con loro emergono alcuni dettagli. Molti sono giovanissimi, con alcuni che frequentano ancora il liceo o che stanno finendo l'università. Non mancano presunti zi cinquantenni che cercano di vendere le foto delle nipoti, e persone che hanno rivelato in chat di essere animatori turistici o professori delle scuole superiori.
Dopo due settimane passate a scorrere le chat e a parlare con gli utenti, mi sono ritrovata più volte a fare lo stesso pensiero con l'uomo dietro di me alla cassa del supermercato o in metropolitana con lo sguardo fisso sul telefono: potrebbe essere uno di loro.
