Di Matteo: “Riforme Cartabia e Nordio realizzano l'intento di Berlusconi e i piani di Licio Gelli”
Di Matteo, nel suo discorso, lamenta che le riforme Cartabia e Nordio sono state appoggiate da Berlusconi e dagli obiettivi di Licio Gelli, con lo scopo di rendere la giustizia italiana più favorevole ai potenti e a coloro che li sostengono. Ritiene che le riforme non vengano analizzate singolarmente, ma nel loro complesso, poiché hanno l'obiettivo di creare una giustizia a due velocità, che protegga il potere e limiti l'indagine della magistratura e la libera stampa.
Sostiene che le riforme Cartabia e Nordio hanno radici in un passato più lontano e che coincidono con gli obiettivi del piano di rinascita Democratica di Gelli, in particolare in merito alla giustizia e alle informazioni sulla giustizia. Queste riforme, secondo Di Matteo, creano una giustizia classista, in cui i potenti sono protetti e gli inquirenti sono limitati.
Ritiene che la situazione sia preoccupante e che si debba resistere all'apatia e all'opportunismo, per proteggere i principi costituzionali e l'avvenire del paese. Sottolinea l'importanza di analizzare la storia per comprendere le motivazioni dietro le riforme e di resistere con coraggio e determinazione.
Di Matteo esprime gratitudine per gli intellettuali e i giornalisti che si impegnano per la verità e la giustizia, come Saverio Lodato e l'autore del libro “50 anni di mafia”, che rappresentano un argine contro la deriva culturale e sociale in cui si trova l'Italia.