Diego Perotti si racconta: i segreti dei rigori, la Kings League, la Roma con Totti e Spalletti
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Diego Perotti si racconta: i segreti dei rigori, la Kings League, la Roma con Totti e Spalletti

Diego Perotti si racconta: i segreti dei rigori, la Kings League, la con Totti e Spalletti

“La vita senza orari, sono trent'anni dopo la mia ultima partita da professionista che mi piace comprare case, fase centro del mio mondo non è cambiato molto. Penso di essere uno di quei tipi fortunati che non hanno orari, non hanno.Singleton, vive per il vivere e non per l'orologio. Il calcio era il mio destino, ma non pertanto non ho mai smesso di correre, anzi, mi piace tantissimo gioco tutti i giorni e prendo anche delle lezioni di palestra per tenermi in forma.

“Ricordo che avevo 18 anni quando arrivo a Siviglia, 21 quando sono stato convocato con la nazionale, è un'esperienza inaspettata ma non avevo più di 21anni. Ero in corsa, in fretta, ma nonostante tutto, ho conservato una famiglia intorno a me che mi hanno guidato e saputo non perdere la testa. La mamma, in particolare, è sempre stata molto abile in questo senso, ha saputo farmi capire l'importanza dell'aspetto economico e dell'importanza di ciò che sono arrivato a fare. Ha saputo guidarmi, ha saputo non perdere la testa in momenti di eccitazione, è stata una fortuna avere una famiglia come la mia.

“Sono stato molto fortunato, tra l'altro, in questo senso. Non sono sempre stato costretto a seguire le regole, non sono stato costretto a prendere delle decisioni che non sentivo di dover prendere. Ecco, in inglese dicono, proprio insieme alle altre persone, insieme ai compagni di squadra, insieme alla famiglia, non mi sono mai sentito isolato, non mi sono mai sentito costretto a prendere decisioni che erano diverse da quelle che sentivo di dover prendere. Quello che mi è sempre piaciuto, insieme al calcio, è il padel, lo gioco tutti i giorni e prendo lezioni e palestra per tenermi in forma.

“C'è un segreto, però. Il segreto è avere quel secondo in più, è avere quel tanto di tempo extra che fa la differenza. C'è una frase che dicono, ‘il 95% dei portieri deve fare un passo da destra a sinistra'. Il mio segreto è proprio quello, avere quel secondo in più, avere quel po' di tempo extra che mi consente di prendere la decisione giusta.

“Il calcio è un gioco che richiede molta tensione, molta concentrazione, molta creatività. Ecco, ci sono giocatori che vanno gestiti in un altro modo, ci sono giocatori che non sono uguali, ci sono giocatori che non sono uguali a me. Io non farei mai l'allenatore, credo che per farlo devi essere molto preparato, devi avere una mentalità diversa. Devi gestire 25-26-27 uomini diversi, di diverse nazionalità, di diverse culture, di diverse religioni. Ecco, ci sono cose che vanno gestite in un altro modo, ci sono situazioni che richiedono una speciale gestione. Ecco, esempio le situazioni di Daniele dalla panchina, lo avrei gestito diversamente.

“Il passato è passato, però, e il presente è presente. Sono felice di essere in questo stato, felice di giocare ancora, felice di viaggiare, felice di assaporare la vita senza orari seri. Ecco, questa è la mia vita, e sono felice di essere loro.”


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