Dietro la personalizzazione di Meloni c'è il vuoto, ma Schlein è vorrei ma non posso
L'impronta della campagna elettorale è ormai definita attorno ai due principali contendenti alle europee. Iperpersonalizzata quella della presidente del Consiglio. “Social” quella di Elly Schelin. Per la verità la segretaria del Partito democratico avrebbe voluto metterci di più la faccia, come la competitor, avrebbe voluto scrivere il suo nome nella scheda e candidarsi ovunque. Insomma, avrebbe voluto sovrapporsi alla comunicazione di Giorgia Meloni. Non l'ha potuto fare e quindi si è acconciata a correre come capolista solo al Centro e nelle Isole e al più scontato del messaggio focalizzato sul salario minimo, le liste d'attesa negli ospedali, l'Europa per la pace. Una roba debole. È come, scrive Marcello Sorgi su La Stampa, fare una corsa con una gamba legata…