Diritto alla casa, Salis: “È normale che a Milano un lavoratore non riesca a pagare l'affitto?”
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Diritto alla casa, Salis: “È normale che a Milano un lavoratore non riesca a pagare l'affitto?”

Diritto alla casa, Salis: “È normale che a un lavoratore non riesca a pagare l'affitto?”

Ecco la riassunta del testo in italiano:

“È normale che a un lavoratore non riesca a pagare l'affitto?”. Ecco cosa mi hanno chiesto quando sono tornata in Italia e i giornali mi hanno attaccato sulla questione delle occupazioni. Mi hanno accusato di aver vissuto in casa dei miei genitori, nonostante fossi diventata maggiore. Ma la verità è che molti altri in Italia sono nella mia stessa situazione, senza possibilità di affittare un'alloggio decente, specialmente a Milano.

Eppure, il Governo si preoccupa della crisi demografica e della natalità, come se la decisione di avere una famiglia non dipendesse dalla disponibilità di una casa. Non ci si concentra sul fatto che l'Italia ha una vera emergenza abitativa e che ci sono milioni di persone che non possono permettersi di pagare l'affitto, anche se lavorano. Questa situazione crea un'enorme frustrazione e sfiducia nei confronti dell'amministrazione pubblica.

Vedere gente che si lagna di non poter affittare una stanza perché non può più permettersi di pagare, è un quotidiano e tragico problema che molti affrontano in Italia. Non si capisce come sia possibile che i politici non facciano nulla per affrontare questo problema.

Mi sembra strano che i politici stiano cercando di porsi come protagonisti, quando in realtà loro non hanno mai nemmeno provato a sollevare questo problema. È sempre la solita storia: i politicanti si rivolgono al popolo, pretendono di avere una visione, ma non si occupano mai della cosa vera e reale. Ciò che accade è che gli stessi politici che stigmatizzano gli occupanti, sono gli stessi che non hanno mai cercato di offrire soluzioni alla gente che è in questo problema.

Mi chiedo, quindi, cosa veramente stanno facendo i politici. E mi rispondo, evidentemente, niente di significativo. Se l'Italia avesse politiche serie sull'abitare, probabilmente molti di quelli che oggi occupano le case per necessità, avrebbero un tetto sulla testa. E non solo quelli, ma anche chi si trova in condizioni più disagiate ancora.

Il mio appello è a tutte le persone che soffrono per la mancanza di una casa e ai movimenti di lotta per la casa, per convergere in un'unica forza d'urto, capace di imporre un cambio di rotta. Perché non ci dev'essere più l'imbarazzante scena in cui gli stessi politici che chiedono aiuti a quanti siamo protagonisti di questa emergenza abitativa, vengono accusati gli stessi protagonisti di questo problema di non avere risposte concrete. E' assurdo, non ha senso, è vergognoso.

Mi convinco che, solo unite, possiamo ottenere un cambio di rotta. Un cambio che porterà gli enti pubblici a dedicare la giusta attenzione a questo problema, e non a crearne solo più, nascondendoli dietro slogan e dichiarazioni false. Spero che ciò possa avvenire e non possa essere solo una bella parola in ballo.


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