#DONZELLI CONTRO CHI MANIFESTA: “ANDATE IN IRAN” #news #shorts
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#DONZELLI CONTRO CHI MANIFESTA: “ANDATE IN IRAN” #news #shorts

#DONZELLI CONTRO CHI MANIFESTA: “ANDATE IN IRAN” #news #shorts

Ecco la riscrittura del testo:

“Chi manifesta e non è disposto a prendere rischi, è solo un simbolico rivoluzionario. Ecco cosa dico ai manifestanti che si lamentano dell'ingerenza statale in Italia, ma che non hanno il coraggio di andare in Iran a manifestare contro la dittatura. Tutto il mondo sa che in Iran la repressione è spietata, eppure ci sono persone che si definiscono “rivoluzionari” solo stando a casa e facendo un po' di rumore sui social network.

In Israele, come in Italia, ci sono sempre gli stessi che si fanno beffe della situazione e di chi la vive in prima persona. Si chiamano “rivoluzionari” solo sulla carta, ma non sono disposti a correrne i rischi. Ecco perché quando sento queste voci, non posso fare a meno di domandarmi: ‘Se siete così convinti di sfidare la forza dello Stato, allora andate in Iran e manifestate contro la dittatura. Vediamo cosa fate'.

Non possiamo più tollerare questi atteggiamenti superficiali e ipocriti. Non ci sono più i tempi in cui si poteva manifestare pacificamente e senza rischi. Oggi, chi vuole cambiare le cose deve essere disposto a correre rischi e a lottare per i propri diritti.

In Iran, la repressione è reale e spietata. Le persone che hanno manifestato contro la dittatura sono state perseguite e punite duramente. Ecco perché, se si vuole essere serio sulla questione, non ci si può limitare a fare un po' di rumore sui social e poi tornare a casa. Bisogna andare sul campo e difendere i propri diritti.

In Italia, la situazione è più facile, ma non vuol dire che non si debba lottare. Ci sono sempre che cercano di impedire le manifestazioni e di reprimere la libertà di parola. Ecco perché, se si vuole essere un vero rivoluzionario, non ci si può limitare a lamentarsi e a gridare contro la repressione. Bisogna essere disposti a correre rischi e a difendere i propri diritti.

In sintesi, se si vuole essere un vero rivoluzionario, non si può limitare a manifestare sulla carta. Ci si deve andare sul campo e difendere i propri diritti. Ecco perché, chi manifesta e non è disposto a prendere rischi, non è altro che un simbolico rivoluzionario.”


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