Donzelli contro la magistratura: “Possono spiarci, inventare macchinazioni ma non ci fermeranno”
Ecco la ri scrittura del testo in italiano:
“«Donzelli contro la magistratura: “Possono spiarci, inventare macchinazioni, ma non ci fermeranno”». Il settimanale Pubblica oggi una e-mail scambiata tra magistrati, contenente messaggi inusualemente apertamente critici verso il governo Meloni, il suo progetto riforme in corso e la magistratura stessa.
Secondo il sostituto procuratore della Cassazione, Marco Paternello, uno dei vertici della magistratura democratica, in stretta collaborazione con Silvia Albano, la situazione è grave: “Non è più possibile condizionare l'esecutivo Meloni, non ha inchieste giudiziarie a suo carico, quindi non si muove per interessi personali, ma per visioni politiche, e questo la rende molto più forte e pericolosa. Il suo obbiettivo è la riscrittura dell'intera giurisdizione e non semplicemente un salvacondotto. Queste le parole inquietanti dei magistrati Meloni: ‘Non è ricattabile, lo sapevamo, non insegue interessi personali, lo sapevamo. Colpa grave vuole riformare la giustizia e i magistrati, secondo Paternello, non sono abbastanza compatti nel combatterla. Dobbiamo assolutamente porre rimedio'.
L'associazione dei magistrati, in questo contesto, è chiamata a fare la sua parte: «Possiamo e dobbiamo farlo, almeno dobbiamo provarci. Eh, care toghe rosse, compito dei magistrati e della stragrande maggioranza dei vostri colleghi, che combatte entri incio sa benissimo, è quello di fermare i mafiosi, i criminali, non quello di fermare i governi democratici. Preoccupatevi per gli spacciatori, gli scafisti, i mafiosi, i trafficanti non della Meloni».
I vertici dell'associazione dei magistrati scrivono: “Ieri ho sentito un buon Santa Lucia, pacato ma piuttosto chiaro. Santa Lucia è al capo di ANM, ci hanno dato di complottisti, ma nemmeno i nostri incubi peggiori avremmo immaginato di leggere mail di magistrati intenti a brigare su come porre rimedio alle scelte politiche di un governo democratico e tra l'altro magistrati che si sentono le spalle coperte proprio da vertici della magistratura. Mi auguro ovviamente che l'associazione Nazionale Magistrati prenda le distanze. Mi auguro che tutte le forze democratiche si stringano intorno al governo e alla costituzione, non si tratta di un gioco, ma delle basi della nostra democrazia, che non prevede scorciatoie giudiziarie rispetto alle elezioni democratiche.
Possiamo, inventare macchinazioni, ma non ci fermeranno. Non siamo ricattabili e andremo avanti con serenità e determinazione fino alla fine del nostro mandato e poi ci faremo giudicare. Sì, ma da chi? In democrazia, è il popolo italiano”.»
Detto da parte di alcuni magistrati che, come noto, non sono ricattabili, ma che, anzi, in questo caso, si sentono dirigere da interessi politici piuttosto che personali, e che chiedono azione determinata per sostenerne la lotta contro il progetto riforme governative. Quest' azione, secondo loro, non è solo una riforma giudiziaria, ma una minaccia per la democrazia stessa. Non è un gioco, ma una questione di base della nostra democrazia, che non prevede scorciatoie giudiziarie rispetto alle elezioni democratiche.”