Dopo il nome sulla scheda elettorale, restano le facciate dei palazzi e gli obelischi
Con l'invito a scrivere sulla scheda soltanto il suo nome di battesimo, «semplicemente Giorgia», come ha scandito ieri la presidente del Consiglio dal palco della convention di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni ha compiuto l'ultimo passo lungo la strada della disintermediazione e della personalizzazione della politica, su cui già molto avanti si erano spinti i due Matteo che l'hanno preceduta (nel caso di Renzi, con l'indimenticabile pseudo trasmissione «Matteo risponde» in diretta Facebook da Palazzo Chigi) o avrebbero voluto precederla (senza successo, nel caso di Salvini). Perlomeno c'è da augurarsi che sia l'ultimo passo, lungo questa strada, perché dopo il nome sul simbolo del partito e il nome di battesimo sulla scheda elettorale, resta solo il nome sulle…