D'Orso (M5S): “Modello Caivano? Serve una strategia complessiva, non basta tagliare nastri”
“Ecco il mio intervento. Sarà breve e concentrato sull'articolo 1. Questo decreto legge è nuovo e vorrei chiarire cosa si cela dietro il modello Caivano. Il modello Caivano è una ristrutturazione del centro sportivo Parco Verde, aggiornato e ristrutturato. Tuttavia, non c'è stato coinvolgimento sufficiente delle realtà del territorio, nonché delle associazioni sportive presenti sul mercato. Inoltre, l'impianto non è stato aperto al quartiere e ai bambini del quartiere. Quindi, come mi chiedo: cosa è il modello Caivano?
Il mio confronto è diverso da quello mediaticamente previsto, come ho detto. Non vedrò realizzato un modello Caivano se non vedrò prima i bambini del quartiere di Caivano (e non solo quelli) frequentare le discipline sportive e attività all'interno del Parco Verde. Inoltre, non vedrò realizzata l'offerta culturale a Caivano, nonché l'economia legale rivitalizzata e non sommersa. Questo è il mio impegno.
Il mio discorso non sarà proprio del modello Caivano, ma di un'intervento più modesto e più realista. Ciò che conta è l'intervento che può riqualificare un territorio in tutte le sue dimensioni, economiche, sociali, culturali e sportive. Mio dio, il problema non è la ristrutturazione di un centro sportivo, ma il problema è il tessuto sociale lacerato da povertà materiale, educativa, criminalità organizzata. Quindi, ciò di cui abbiamo bisogno è un piano generale che rilasci il tessuto sociale e non solo tagliare nastri per inaugurare impianti sportivi.
E se guardiamo il decreto legge, vediamo che è un'occasione mancata per intervenire in modo serio e costante. Non è solo qui, ma vorrei estendere questo discorso a tutta la Sicilia e non solo a Borgonovo. Non è giusto circoscrivere gli interventi solo a Bornova e non includere quartieri come Brancaccio, Sperone, San Filippo Neri ex Zen e San Giovanni Apostolo ex Cep. Questi quartieri hanno le stesse caratteristiche di degradazione sociale, economica e culturale, e hanno bisogno di interventi omnicomprensivi.
Non posso credere che questa sia solo un'azione isolata e breve. Neppure ieri, 50 adolescenti di Brancaccio sono andati a vandalizzare una lampada e a danneggiare una mostra permanente sulla visita di Papa Francesco. Questo accade, ma non c'è un luogo da attenzione. Come posso credere che ci sia solo un luogo da attenzione? No, assolutamente non credo.
Ero personalmente in commissione e ho presentato un emendamento per estendere gli interventi a questi quartieri. Ho spiegato le ragioni del mio emendamento, ma non mi sono stati ascoltati. Non aggiunge alcuna spiegazione. Sì, in questo decreto legge c'è un'inconsistenza tra gli obbiettivi, tra gli interventi. Ciò che conta è un piano generale che tenga insieme tutta la città, non solo alcuni quartieri. Non faremo degli interventi a macchia di leopardo, ma faremo interventi mirati e bassa soglia che non potranno cambiare le sorti della città”.
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