due donne che avevano diffuso online la voce secondo cui brigitte macron sarebbe trans…
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due donne che avevano diffuso online la voce secondo cui brigitte macron sarebbe trans…

Quando la bufala ti va di traverso: due donne condannate per diffamazione contro Brigitte Macron

Due donne che avevano diffuso online una voce secondo cui la moglie del Presidente francese Emmanuel Macron, Brigitte, fosse transgender, sono state condannate dal Tribunale penale di Parigi per diffamazione. Le due donne, Amandine Roy e Natacha Rey, sono state condannate a una multa di 500 euro ciascuna con sospensione della pena, oltre a risarcire un totale di 8.000 euro a Brigitte Macron e 5.000 euro al fratello, Jean-Michel Trogneux.

La faccenda risale alla fine del 2021, quando le due donne avevano diffuso una “intervista” di oltre quattro ore su , alla scoperta di un apparente “inganno”, “truffa”, “menzogna di Stato” seconda cui Brigitte Macron non esisterebbe mai e suo fratello Jean-Michel aveva assunto l'identità di donna.

La teoria era particolarmente all'epoca, a seguito dell'elezione di Emmanuel Macron alle elezioni presidenziali del 2017. La coppia Macron risulta essere particolarmente popolare in Francia, e questo episodio ha solo contribuito a aumentare l'esasperazione generale circa le bufale che aleggiano sulla rete.

Brigitte Macron aveva presentato ufficialmente denuncia per diffamazione contro le due donne nel gennaio 2022, portando alle prime udienze nel luglio dello stesso anno. Le due donne sono stati accusati di avere reso pubblico un grave torto alla reputazione di Brigitte Macron e di averla spinta a subire esperienze dolorose, tra cui minacce contro la sua famiglia.

La condanna delle due donne è un esempio di come il regime giudiziario debba proteggere persone pubbliche dalle minacce e dalle menzogne diffuse online. Era necessario che il Tribunale penale di Parigi prendesse iniziativa e punisse queste donne per quanto hanno fatto.

Il risarcimento è destinato a Brigitte Macron e suo fratello per il danno morale patito a causa delle asserzioni false e pubbliche. È importantissimo che i processi come questo vengano portati avanti per proteggere persone pubbliche dalle bufale e dalle minacce diffuse online.

La controversia ha anche gettato luce su problemi più grandi riguardanti la libertà d'espressione e i limiti del libero comunicare online. In conclusione, la condanna di Amandine Roy e Natacha Rey va a dimostrare che il Tribunale penale di Parigi è pronto a prendersi in carico degli abusi online e ad agire per proteggere le persone pubbliche dalle minacce false e diffuse.

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