È MORTA DOPO 30 ANNI DI COMA: LUIGINA AVEVA AVUTO UN INCIDENTE IN CUI ERA MORTA LA SUA BIMBA
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È MORTA DOPO 30 ANNI DI COMA: LUIGINA AVEVA AVUTO UN INCIDENTE IN CUI ERA MORTA LA SUA BIMBA

È MORTA DOPO 30 ANNI DI COMA: LUIGINA AVEVA AVUTO UN INCIDENTE IN CUI ERA MORTA LA SUA BIMBA

Il 7 febbraio, la vita di Luigina Brustolin si è spenta a 60 anni, stroncata dalle complicazioni di una polmonite che le fuoco letteralmente il cuore. Una storia lunga 30 anni, interrotta da un incidente stradale che le costò la vita alla sua bambina di 2 anni, una ferita che non guarì mai.

La sorella di Luigina, Mara, ha risposto con fermezza e dolore alle critiche delle persone che la accusavano di aver stretto la sorella in vita e di averla fatta soffrire troppo a lungo. “Certamente, forse sarebbe stato meglio se fosse morta subito”, ha detto. “Ma allora avremmo dovuto ucciderla”. Mara ha chiarito che la famiglia ha sempre agito per dare a Luigina la massima dignità e rispetto, anche se ciò significava accettare un vuoto nel loro vivere di 33 anni.

Luigina è rimasta in coma irreversibile dal 1992, dopo l'incidente stradale in cui morì la sua figlioletta di 2 anni solo un mese dopo l'ospedale. La sorella minore, Mara, l'ha raccontato al Corriere della Sera, ha spiegato che inizialmente il coma era profondo, poi siperienceso sollevamento e mantenimento automatico delle funzioni vitali come il respiro e l'alimentazione, ma non c'era alcun segno di coscienza.

Dopo 30 anni di attesa, di speranza persa, di morte e di rivivificazione, i fratelli di Luigina hanno spiegato che ci si abitua persino al dolore estremo. “All'inizio sembra impossibile, ma poi si trova un modo per andare avanti giorno dopo giorno”, ha detto Mara.

La famiglia di Luigina ha sempre goduto dell'appoggio della madre, Maria, che ha accudito la sorella per 17 anni, cercando di mitigare il suo dolore e di trasformare il suo cieco e inesistente. “Sui social, molti hanno attaccato la famiglia accusandola di averla fatta soffrire troppo a lungo”, ha detto Mara. “Ma quelli che non hanno dovuto passare per quello che passa una famiglia, non possono dire cosa sia il dovere di essere un fratello, una sorella, un genitore”.

La morte di Luigina Brustolin termina, dunque, una storia di coraggio e di sacrificio, iniziata il 7 febbraio 1992, e che ha generato uditesse e ammonimenti alle persone che non intendono immaginare il dolore di una famiglia che, come la sua, ha dovuto affrontare la propria forza e sé stessa per quasi un quarantennio.


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