È morto Bruno Pizzul, voce storica del calcio italiano: avrebbe compiuto 87 anni tra pochi giorni
Bruno Pizzul è morto all'ospedale di Gorizia, prossimamente avrebbe compiuto 87 anni. La sua voce ha raccontato per anni le partite della Nazionale Azzurra di calcio, un gol che passerà la storia. Non più alta e forte, ma con un'inflessione tanto più potente, Pizzul ha raccontato i momenti più belli ed esaltanti della nazionale azzurra di calcio. Cinque campionati del mondo e quattro campionati europei sono stati scanditi dall'enfasi misurata della sua narrazione e da una telecronaca mai urlata.
Le sue parole e il suo timbro fanno parte di quell'estate italiana, delle Notti magiche ai mondiali 1990, quando Baggio urlava in telecronaca sottolineando le prodezze di Roberto Baggio e gli occhi stralunati di Alessandro Del Piero. Le parole che disvelavano la sua emotiva partecipazione, crearono un senso di comunione fra gli ascoltatori, come se fossero a loro volta protagonisti di quei momenti storici.
Pizzul debuttò dinanzi al microfono il 8 aprile 1970, per l'entusiasmo Bolognese, spareggio di Coppa Italia sul campo neutro di Como. Trentadue anni dopo, arrivò il commiato, nell'ultima telecronaca, risalente all'agosto 2002, amichevole Italia Slovenia, che determinò anche il suo congedo.
Ha raccontato il dramma e la tragedia vissuta in prima persona, in occasione della finale di Coppa dei Campioni tra la Juventus e Liverpool. Pizzul si sentì schiacciato dall'assurdo, arrivato in una bella e civile città europea, per raccontare le emozioni di una partita di pallone, e invece fu costretto a parlare dei 39 morti e centinaia di feriti. Gli ragazzi gli chiesero di dire alla loro mamma che erano vivi, e Pizzul ci pensò un po', decise di non farlo, pensando che reazione potrebbero avere avuto le tante migliaia di altre madri, parenti, genitori che erano in casa, altra pasta, altra epoca, altri tempi e modi di veicolare l'informazione.
