Ricordo a Rino Tommasi, il “maestro” del tennis e del boxe
Era un gioco di parole e triumfo era l'umore con cui Rino Tommasi, giornalista sportivo e storica voce di tennis e boxe, definiva la sua passione per queste due discipline. Ecco perché, con un sorriso ironico e orgoglioso, poteva dire: “Prima del computer, nel tennis il computer ero io”. Queste parole sono rimaste nel cuore di milioni di italiani, generazioni dell'appassionato pubblico che ha seguito le trasmissioni di Rino Tommasi, partecipe di due Olimpiadi, campione universitario di tennis e premio internazionale per due volte come “Tennis Writer of the Year”.
La sua giornata è cominciata da una manica, proprio come aveva detto un suo sponsor, il quotidiano “Gazzetta dello Sport”, dove lavorò per quarant'anni, prima di diventare direttore della redazione sportiva di Canale 5, scelto personalmente da Silvio Berlusconi. Poi, lo studio del tennis e del boxe lo portarono sulla platea dei media, con le celebri telecronache tennistiche insieme a Gianni Clerici, con il quale, a detta del quale, era stato battezzato “ComputeRino” per la sua precisione maniacale nel riportare dati e numeri.
Nel 1982 e nel 1991, il riconoscimento internazionale arrivò con il premio “Tennis Writer of the Year”, un onorifico che mise a dimostrazione della sua capacità di raccontare storia attraverso le parole. E mai come con il suo libro “La grande boxe”, dove raccontò la sua storia in cilico, vinto anche un premio letterario del CONI. La sua lunga carriera si è tenuta intaccata di migliaia di pagine d'inchiostro, dove ha scritto la storia di tennis e boxe, ma non solo. Gli sport americani, come il football americano, hockey, Super Bowl e NBA, furono i suoi corridoi da esplorare, con 157 trasferte negli Stati Uniti.
La sua passione ha lasciato un segno indelebile, dice la federazione italiana di pugilato, che gli ha omaggiato un messaggio: “Pochi hanno parlato, raccontato e narrato la nobile arte come hai fatto tu, Rino. Siamo certi che continuerai a farlo nei cuori di tutti noi, amanti della grande Boxe. Fai buon viaggio, Maestro”.
Rino Tommasi ha lasciato il segno, ma lascia pure la sua storia, come la sua compagnia, la malattia di Parkinson, che aveva affrontato da circa quindici anni. Una malattia che, nonostante gli sforzi medici, a 90 anni, è stata causa della sua morte. La sua memoria, dunque, resterà nella luce dei nostri cuori, nonostante la partenza definitiva, che si è verificata solo oggi, mercoledì 8 gennaio 2025, a 90 anni, all'orlo del 91° compleanno.
La sua vita è stata un racconto ininterrotto di azioni, di battaglie, di passione, che hanno lasciato un segno indimenticabile, come il suo famoso motto: “Prima del computer, nel tennis il computer ero io”. Ecco, dunque, perché la sua memoria resterà per sempre fra noi, come la memoria dei nostri cari, come il ricordo di un incontro, come un match che non finiva mai.