È stato un raptus – Riccardo Chiarioni (Video)
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È stato un raptus – Riccardo Chiarioni (Video)

È stato un raptus – Riccardo Chiarioni

È stato un raptus – ha detto Riccardo Chiarioni, il diciassettenne che ha sterminato la sua famiglia nella notte del 30 agosto nella villetta di Paderno d'gnano, nel Milanese. Il giovane studente del liceo scientifico Gadda ha rilasciato queste parole durante l'interrogatorio di garanzia davanti al Tribunale dei Minorenni di , poco dopo le 2 del mattino.

Riccardo aveva chiamato il 112 dicendo “Venite, ho ucciso mio padre. Dopo che lui ha ucciso mia madre e mio fratello”. Ha poi atteso i soccorsi seduto sul muretto davanti alla villetta con il coltello insanguinato accanto a lui. La versione del giovane è sembrata subito strana ai Carabinieri, che alla fine l'hanno costretto a confessare la verità.

Il 30 agosto, Riccardo aveva colpito i tre familiari con 68 coltellate. Prima, aveva attaccato il fratellino di 12 anni, Lorenzo, che dormiva nel letto, dopo aver giocato con lui alla PlayStation quella sera. Lo ha pugnalato alla gola, infliggendogli 39 coltellate. Successivamente, ha colpito la madre, Daniela Albano, che era accorsa per le urla del bambino. Infine, ha pugnalato il padre, Fabio Chiarioni, alle spalle mentre tentava di soccorrere il figlio.

Il Tribunale ha convalidato l'arresto e ha respinto la richiesta dell'avvocato Amedeo Rizza di trasferire Riccardo in una comunità di recupero. Il ragazzo è attualmente incarcerato presso l'IPM Beccaria di , assistito da Don Claudio Burgio e dal suo tutore legale.

Secondo l'avvocato del ragazzo, Riccardo non voleva uccidere tutti, ma il gesto è stato un raptus non premeditato. Tuttavia, i magistrati ritengono che il gesto sia stato premeditato.

Durante l'interrogatorio, Riccardo ha detto di aver pensato di farlo la sera della festa, ma non aveva ancora un piano definito. Ha anche spiegato che aveva considerato l'uso del coltello perché era l'unica arma a sua disposizione in casa.

Riccardo ha ammesso di aver commesso un errore e di aver cercato di cancellare tutta la sua vita precedente. Ha detto di aver sentito male da quest'estate e di aver considerato di fuggire in Ucraina.

Il Tribunale ha sottolineato la singolare ferocia e l'accanimento nei confronti delle vittime, nonché la preordinazione dei mezzi e la propensione a cambiare e aggiustare la versione dei fatti. La giudice ha anche rilevato la pericolosità sociale e l'incapacità di controllare i propri impulsi.

L'imputazione rimane invariata: triplice omicidio aggravato dalla minorata difesa, essendo avvenuto mentre le vittime erano addormentate, dalla parentela e dalla premeditazione riguardo al movente.

Riccardo era considerato dai suoi genitori come un piccolo Einstein, ma in realtà si sentiva distaccato dagli altri e aveva accumulato un debito in matematica nell'ultimo anno. Il ragazzo ha detto di aver pensato di uccidere i genitori perché li considerava meno intelligenti e si sentiva oppresso dai loro ragionamenti.

Riccardo studia e cerca aiuto in carcere, il suo legale ha dichiarato che chiederà una perizia psichiatrica. Il motivo di questa tragica strage resta ancora incomprensibile.


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