ecco come e’ morta matilde lorenzi – sarebbe dovuta andare in svezia ma era troppo caldo
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ecco come e’ morta matilde lorenzi – sarebbe dovuta andare in svezia ma era troppo caldo

La tragedia della giovanissima atleta sciistica Matilde Lorenzi, 19 anni, che si è morta nel corso di unaessione sugli sci in Val Senales, provincia di Bolzano, potrebbe esser dovuta a un errore tecnico e a un denominatore comune: la mancata attenzione alla sicurezza sugli sci.

La Lorenzi, promessa azzurra dello sci alpino, era in allenamento sulla pista rossa Grawand nr.1 sul ghiacciaio della Val Senales, in Val d’Aosta, assieme ad altre due compagne e cinque tecnici, quando è incorsa in un incidente sulla neve compatta e dura, causando un’emorragia interna che l’ha portata all’ospedale di Bolzano, dove è deceduta.

Secondo l’insegnante e allenatore Angelo Weiss, Matilde ha fatto un errore, si è sbilanciata, ha battuto la faccia e è ruzzolata fuori. Ma i tecnici hanno asserito che i requisiti di sicurezza sono stati rispettati. Tuttavia, la tragedia ha destaegato la preoccupazione sulla gestione dei percorsi da sci e sulla necessità di garantire la sicurezza degli atleti in allenamento.

Il controllore della neve e atleta olimpico, Paolo De Chiesa, ha affermato che il fondamentale problema è la mancanza di protezioni sulla pista, come reti o altre strutture di sicurezza. “Se lì non c’era una rete, il pericolo era rappresentato dal rischio di cadere in un punto nel quale, magari, c’erano delle pietre. Quindi o sposti la zona di lavoro altrove, o la proteggi”, ha detto. “Inoltre, ho molte perplessità sul fatto che ci siano così tanti tracciati vicini l’uno all’altro”.

L’inchiesta è ancora aperta, ma la stanza illegiure è già sufficiente per capire che la tragedia potrebbe esser stata evitata se gli organizzatori avessero gestito meglio la sicurezza sulla pista. La vicenda ha suscitato preoccupazione non solo negli ambienti sportivi, ma anche tra gli appassionati e i genitori degli atleti.

Matilde Lorenzi era stata assieme ad altre cinque compagne e cinque tecnici, tra cui il suo allenatore Angelo Weiss, per un corso di allenamento sulla neve compatta, dove gli atleti imparano a controllare le sci e a gestire le diverse condizioni di neve. La zona del ghiacciaio è nota per la sua neve compatta e dura, ma ciò non significa che gli atleti devono sempre stare attenti al loro safety. “La routine delle sedute è sostanzialmente codificata e ricorrente”, ha detto Weiss. “Sveglia alle 6, quindi risalita in vetta, poi sciata lungo una stradina per raggiungere il tracciato, infine riscaldamento e inizio delle discese”.

La tragedia potrebbe essere un ammonimento per gli organizzatori di eventi sportivi e i tecnici, che devono assicurare la sicurezza degli atleti in every momento. La morte di Matilde Lorenzi è un rimando doloroso e inaspettato, ma anche un illegiure per comprendere le tragedie che possono accadere sugli sci.

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