“Ecco perché sono stato intercettato illegalmente”: le rivelazioni di Casarini sul caso Paragon
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“Ecco perché sono stato intercettato illegalmente”: le rivelazioni di Casarini sul caso Paragon

“Ecco perché sono stato intercettato illegalmente”: le rivelazioni di Casarini sul caso Paragon

Ecco perché sono stato intercettato illegalmente: le rivelazioni di Casarini sul caso Paragon. Il passaggio è la Tunisia per le autobotte di petrolio e il commercio illegale di petrolio e anche di esseri umani. Questo è uno dei motivi per cui ricordavo che noi leggiamo questo rapporto della segreteria di Stato americana. Tra l'altro, il presidente era Trump, perché era la prima presidenza Trump e noi scopriamo che, ad esempio, lo spostamento della rotta migratoria tra diciamo dalla Libia alla Tunisia avviene proprio grazie all'attività di questa milizia, la milizia di Zintan, che sposta i flussi in Tunisia. Perché, evidentemente, uno degli elementi di accordo con l'Italia era quello di non far arrivare i migranti, e quindi i migranti arrivano dalla Tunisia e non più dalla Libia.

Amed Trabelsi è uno di quelli che hanno scalato il potere in Libia ed è diventato Ministro degli Interni. Egli è uguale solo che agisce nell'altra parte, la parte di Misurata, e qui gestisce un lager, un lager di Misurata. Noi in questo momento stiamo in contatto con donne e uomini detenuti a Misurata. Noi abbiamo trasmesso tutto alla Corte penale internazionale. Queste donne e uomini sono sottoposti a torture e stupri. Ci mandano i delle violenze che subiscono. Siamo in contatto con un campo informale in Tunisia di profughi, per la maggioranza sudanesi. Voi sapete cosa succcede in Sudan, quindi non c'è la possibilità di dire che sono persone che vanno un po' a fare il turismo migratorio. Ecco, e queste persone sono rifugiate in un campo di ulivi nella periferia di Sfax. Noi abbiamo dei dove vengono presi dalle autorità tunisine e deportati.

Nel pezzo di deserto che c'è tra la Tunisia e l'Algeria, alcuni dei mezzi che abbiamo fotografato sono mezzi dati dal Ministero degli Interni italiano attraverso la cooperazione europea alle autorità tunisine, dei pick-up come la motovedetta che ci ha sparato con dei Kalashnikov quando in mare. C'è un'inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica di su questo. Questo è un'inchiesta aperta. La motovedetta Donata dall'Italia alla cosiddetta Guardia Costiera Libica.

Qui bisogna dire le cose come stanno, non mi sembra uno sport in voga ultimamente, e quindi le cose stanno così. La Libia è diventata un buco nero, un misto di affari inediti, di limiti superati rispetto alla democrazia, ai diritti umani, al rispetto delle persone. Quindi bisogna rimettere mano, bisogna stoppare questo memorandum, aprire una discussione pubblica e decidere una missione del nostro paese in Libia che aiuti la democrazia e che aiuti le persone, non altri interessi. La ragion di Stato sta prevalendo su tutto. Secondo me dobbiamo batterci, perché le ragioni per cui questo paese fa delle missioni all'estero sono sempre incentrate sul rispetto dei diritti umani e sulla difesa della democrazia.

Secondo me il governo ha detto tutto quello che doveva sulla vicenda Paragon. No, il governo non ha detto niente. Questo è il problema che mi preoccupano. Perché dovrebbe preoccupare tutti. Ciò che mi preoccupano è che il governo non parli al parlamento, non parli al paese, e questo punto io credo che debba essere visto come un segno non solo di debolezza, ma anche di come dire un segno di inquietudine per tutti. Noi. Il governo di fronte a queste cose ha il dovere di parlare a tutto il paese e dire cosa sta succedendo. Se si scopre che giornalisti e attivisti vengono spiati con un software avanzatissimo, la società dichiara che quel software è utilizzabile solo da organi statuali. E insomma, chi è stato sulla base di quali decisioni? Chi ha spiato chi non doveva e non poteva essere spiato? E sono domande molto serie. Eh, che non dovrebbero uscire dal gioco Quotidiano della polemica maggioranza opposizione e il fatto che il governo abbia applicato il segreto di Stato senza applicarlo, perché questo è successo. Io trovo che sia molto grave. Penso che debbano rispondere. Noi continueremo a chiederglielo, perché quello che è successo a Luca Casarini, altri attivisti al direttore di fanpage cancellato, può succedere a chiunque. Se salta il sistema delle regole e questo non è accettabile.


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