enrico ruggeri: a un certo punto qualcuno ha spinto l’industria discografica verso la banalità
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enrico ruggeri: a un certo punto qualcuno ha spinto l’industria discografica verso la banalità

Enrico Ruggeri, il famoso cantautore italiano, ha recentemente scritto un'autobiografia intitolata “40 vite (senza fermarmi mai)”, che sarà presentata al Salone. Questo libro è un viaggio attraverso la vita e la del cantante, che ha trascorso gli ultimi cinquant'anni a cantare su un palco. In un'intervista per La Stampa, Ruggeri ha espresso alcune opinioni forti riguardo all'industria discografica e alla situazione attuale in Italia.

Ruggeri ha affermato che un tempo la era fatta da grandi che potevano ispirare e cambiare le vite delle persone. John Lennon e Bob Dylan, ad esempio, non solo fermavano le guerre, ma vendevano anche dischi. Secondo Ruggeri, non sono stati i discografici a determinare il cambiamento di rotta, ma qualcuno aveva interesse a intorpidire le coscienze e a spingere l'industria discografica verso la banalità.

Parlando dell'influenza della letteratura sulla sua musica, Ruggeri ha affermato di essere stato sempre legato alla letteratura, più di altri cantautori. Per la sua generazione e quella precedente, i grandi cantautori erano grandi lettori. Ruggeri ha citato numerosi autori russi e francesi come suoi riferimenti letterari.

Quando gli è stato chiesto di descrivere l'Italia di oggi, Ruggeri ha detto che è un momento molto incattivito e che questo spirito del tempo non porta da nessuna parte. Ha aggiunto che il governo di destra sembra ringalluzzire alcuni e incattivire gli altri, ma tutto è diventato un tifo banalizzato, dove non si approfondisce nulla e vince chi banalizza.

Lei è spesso stato etichettato come intellettualmente di destra, ma Ruggeri ha sempre rivendicato di non essere organico a nulla. Ha affermato di non voler essere incasellato e di essere una persona libera, senza alcune opinioni predefinite che discendono da una determinata casella.

Ruggeri è attivo sui social network e spesso esprime opinioni impopolari. Ha dichiarato che rispetta chi ha idee diverse dalle sue e che lo fa anche per lui. Nonostante le critiche ricevute, Ruggeri ritiene che tutti abbiano il diritto di dire la propria opinione e che non è giusto che soprattutto le persone comuni cercano di impedire ai cantanti di parlare.

Infine, Ruggeri ha parlato di una delle sue canzoni più famose, “Quello che le donne non dicono”, definendola “la famigerata”. Ha spiegato che questa canzone ha ricevuto una fama maggiore rispetto al suo valore e che ha scritto altre canzoni più poetiche sulle donne. Altre canzoni come “Vivo da re” e “Dalla vita in giù” sembrano essere il contraltare di “Quello che le donne non dicono” e riguardano la sincerità e le debolezze degli uomini.

In conclusione, Enrico Ruggeri ha espresso la sua opinione su diversi argomenti, inclusa l'industria discografica, la e la sua identità come artista. L'uscita della sua autobiografia offre ai suoi fan l'opportunità di conoscere meglio il suo percorso artistico e personale.

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