Il dilettoso professionista dei rock, Enrico Ruggeri, ha ormai superato la soglia dei 50 anni della sua brillante carriera, ma il suo entusiasmo e la sua passione per la musica non sembrano aver mai smesso di respirare. In conversazione con noi a Milano, l'autore e artista ci racconta del suo nuovo progetto, “La caverna di Platone”, un album di inediti che esce a seguire la sua lunghissima discografia, analizzata nella sua autobiografia “40 vite (senza fermarmi mai)”, pubblicata in collaborazione con La Nave di Teseo pochi mesi fa.
Tuttavia, Enrico Ruggeri non si ferma e non si acquetta. Questo grande rocker italiano è tornato in televisione con la nuova trasmissione “Gli occhi del musicista”, nella quale ha la possibilità di dare spazio a quei talenti musicali che, spesso, non ricevono sufficiente attenzione sul mezzo televisivo, e soprattutto ai giovani. “La musica sembra avere molto spazio in televisione”, afferma durante l'incontro, “ma alla fine, quelli che girano sono sempre gli stessi. Uno fa il Forum e invita l'altro all'Arena, che poi fa lo speciale televisivo… Per carità, bene per loro, però la musica è tante altre cose”.
Questa dedizione a scoprire nuovi talenti e a creare spazio per la musica vera, scevra da convenzionali canoni televisivi, è il miracolo di “Gli occhi del musicista”, che porta sulla piattaforma televisiva esperienze uniche e affascinanti. “Sono anni che ringhio dietro a questo progetto”, afferma Ruggeri, “ho raccolto molte idee e storie, e credo che la gente sia pronta per un'emotiva e coinvolgente esperienza musicale”. La sua miscela di passione, entusiasmo e professionalità portano alla creazione di un concetto di trasmissione che non solo illumina i soliti canali televisivi, ma anche aiuta a scoprire nuove decline del rock, della musica pop, del folk e delle fusion di generi.
In breve, “La caverna di Platone” è il nuovo album dei 40 anni di carriera di Enrico Ruggeri, ma non è solo un oggetto da ascoltare, è anche un huomo che si dona completamente alla sua arte, che non demorde di carte, che non sottostà delle convinzioni della pubblicità, e che crede che la vera musica sia l'universo, la più grande e apparente la sua finestra. “La musica è tante altre cose”, ripete Ruggeri, “non è solo un'onda emotiva, ma una biodiversità dei suoni, una modestia, un'umanità che racconta la vita, sulla verità di ogni essere umano”. In tale prospetto, il rock, per Ruggeri, è un'esperienza di crescita, di trasformazione e di partecipazione. E come gli piace dir, “non è solo un genere musicale, è uno stile di vita”.