enrico ruggeri si racconta in un libro: ‘passo per uno di destra ma 100 anni fa sarei stato con…’
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enrico ruggeri si racconta in un libro: ‘passo per uno di destra ma 100 anni fa sarei stato con…’

Enrico Ruggeri, cantautore e autore italiano, si racconta in un libro intitolato “40 vite – Senza fermarmi mai”, scritto da Enrico Ruggeri stesso e pubblicato a metà maggio dalla casa editrice La Nave di Teseo. Il libro, che conta 270 pagine e ha un costo di 19 euro, è un memoir che combina storia e autobiografia, dedicando a ciascuno dei suoi 40 album pubblicati finora – il primo nel 1977 – un ricordo, una ricostruzione e la che li accompagna.

Enrico Ruggeri, milanese classe 1957, è uno degli autori italiani più amati, sia per i suoi album solisti, sia per le canzoni che ha scritto per altri artisti come Mannoia, Bertè, Oxa, Morandi, Tozzi, Masini. Ha avuto due matrimoni, con Laura e successivamente con Roberta, ed ha tre figli di 34, 18 e 13 anni rispettivamente. Ha vinto due Festival di Sanremo, nel 1987 e nel 1993, ed ha un portafoglio di circa 500 canzoni. Ha scritto anche libri ed è molto attivo sia in ambito radiofonico che televisivo.

Nel libro, Ruggeri si apre e si confessa senza remore, ma si chiede se anche gli artisti possono nascondere qualcosa, proprio come le donne nel famoso brano “Quello che le donne non dicono”. Ruggeri risponde che non si è trattenuto o censurato, eccezion fatta per il suo mestiere, dove avrebbe potuto parlare male di più di una persona. Ha preferito non farlo per rispetto dei suoi fan, che hanno il diritto di amare chi vogliono. Nonostante la sua intensa vita professionale, Ruggeri è riuscito a evitare il , semplicemente evitando di frequentare i luoghi presidiati dai fotografi. Inoltre, quando ha parlato di questioni personali, ha scelto di farlo con moderazione e rispetto, preferendo essere giudicato per la sua e le sue parole piuttosto che per pettegolezzi.

Tuttavia, in passato Ruggeri è stato coinvolto in polemiche a causa delle sue affermazioni sul e sulla , spesso espresse senza freni o inibizioni. Oltre a sostenere che non potevamo astenerci dal vivere solo per non morire durante la pandemia, Ruggeri ha espresso un punto di vista critico sul ruolo delle case farmaceutiche, affermando però di fermarsi lì. Nonostante venga considerato di destra in , su questioni pratiche Ruggeri si definisce molto meno di destra di quanto si possa pensare, ad esempio è favorevole alla liberalizzazione delle droghe leggere, all'aborto e ha una posizione critica su quanto accade a Gaza. Rimane tuttavia fortemente contrario alle dittature, riflettendo sul fatto che ai tempi del suo liceo a c'era un solo pensiero dominante. Tuttavia, se tornasse indietro di cento anni, sarebbe stato dalla parte di Giacomo Matteotti, non delle squadracce.

Quando gli viene chiesto se vota, Ruggeri risponde che talvolta lo fa, ma è fiero di non aver mai ricevuto favoritismi da nessuno, anche se ammette di aver fatto dei veti. Una delle sue grandi passioni è il calcio, sia come giocatore sia come tifoso dell'Inter. La sua prima volta a San Siro la ricorda bene, fu una partita tra l'Inter e il Verona, conclusa sul punteggio di 4-1 in favore dell'Inter. Ruggeri ricorda il verde del prato, che era la cosa che più colpì la sua attenzione, in quanto le partite che aveva visto fino ad allora erano solo in bianco e nero alla . Ruggeri è anche amico di Evaristo Beccalossi e ha una passione per il calcio dei giocatori irregolari come Best, Gigi Meroni, Cantona e Cassano. Gioca ancora a calcio con gli amici due volte alla settimana e fa parte della Nazionale Cantanti.

Nel corso dell'intervista, ad una domanda su quale delle due celebri band britanniche, i Beatles o i Rolling Stones, preferisca, Ruggeri risponde a sorpresa che preferisce i Beatles, ma che andrebbe a cena con i Rolling Stones.

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