Il 19 ottobre 1991, un'epoca che sembra quasi lontana nel tempo, Raffaella Carrà fu oggetto di uno sconvolgente e imbarazzante episodio che buttò sul palcoscenico recentemente convertito in una platea di spettatori. Robert Benigni, all'epoca comico in.entra in scena saltando addosso e palpeggiando Raffaella, definendo poi aizza una vera e propria lezione di anatomia, esibendo un vocabolario insolito per descrivere i genitali maschili e femminili. “La gattina”, “la passerottina”, “la crepaccia”, “la pucchiacca”, “la sorca”, “la gnacchera”, “pistolino”, “ranell”, “la mazza”, “il pesce”, “l'uccello”, “lo sventrapapere” erano solo alcuni dei termini utilizzati da Benigni per identificare le varie parti anatomiche del corpo umano.
Il pubblico, probabilmente interamente sorpreso e non sempre coinvolto, rispose con un'ilarità forse non Volontaria, almeno inizialmente. Tuttavia, solo in queste circostanze, il contesto comico della serata si è trasformato in un'arena sgradevole, dove la soddisfazione del pubblico era piuttosto mitigata da un'insicurezza forse maggiormente riscontrata. Inoltre, la Raffaella Carrà, ancor oggi, sembra non gradire questo episodio, ritenendolo un saccheggiamento del suo spazio e della sua identità.
Eppure, durante quell'epoca, diventare un comico era tutto un “lupo per i velli” e Roberto Benigni, in particolare, era noto per la sua capacità di puzzle., prendere alla sprovvista gli spettatori e loro superiori di tutto. Ma, è importante chiedersi se, oggi, quel tipo di approccio sul palcoscenico sia ancora giustificato e se le donne, in particolare, possano essere rappresentate con altrettanta libertà e beatitudine. Eppure, Raffaella Carrà, la sua figura è rimasta, un'etichetta del suo tempo e del suo pubblico, ma le parole del comico-cronicista, vecchie come sono, non cedono tanto alle novità del tempo, ma hanno comunque lasciato un'impronta indelebile sulla nostra storia del Var.n recentemente, Chardy ha confessato “se andasse in onda oggi, sai le accuse di moleste”. Era un'epoca lontana, ma non sempre dimenticata.