Erano tutti bravi ragazzi, l’inutile pentitismo dopo gli omicidi: il buco nero dei social, il ‘raptus’ come giustificazione e il senso di impunità
La recrudescenza della violenza giovanile, che è un aspetto della violenza di genere e dei femminicidi, è un problema emergente in modo esponenziale che riguarda tutti. Il fermo immagine di questa piaga sociale ci descrive una realtà devastante. Occorre un forte recupero di senso di responsabilità collettiva, e che qualcuno abbia il coraggio di spezzare queste spirali perverse ricominciando a parlare di senso del dovere, di rispetto, di dignità, di cultura come strumenti di emancipazione sociale e di crescita individuale, ripristinando il concetto del “limite invalicabile”. Per contrastare la violenza giovanile bisogna scoprirla e intercettarla alle origini e intervenire con tempestività. E non esiste un target sociale di riferimento prevalente.
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