Eredità Agnelli, sequestrati 74,8 milioni a John, Lapo e Ginevra Elkann
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Eredità Agnelli, sequestrati 74,8 milioni a John, Lapo e Ginevra Elkann

Eredità Agnelli, sequestrati 74,8 milioni a John, Lapo e Ginevra Elkann

Eredità Agnelli, 74,8 milioni sequestrati a John, Lapo e Ginevra Elkann per frode fiscale e truffa

La procura di Torino ha disposto il sequestro preventivo di 74,8 milioni di euro di beni per i fratelli John, Lapo e Ginevra Elkann, accusati di frode fiscale e truffa in danno dello Stato. Il provvedimento riguarda anche il commercialista Gianluca Ferrero e il notaio svizzero Urs Wob von Ken.

I nipoti di Marella Caracciolo, vedova di Gianni Agnelli, sono accusati di aver costruito una residenza fittizia in Svizzera per la nonna, al fine di sottrarre il suo ingente patrimonio e i relativi redditi alle leggi successorie e fiscali italiane. La procura sostiene che Marella Caracciolo non sarebbe risieduta stabilmente in Italia tra il 2010 e il 2019, ma piuttosto in Svizzera, onde evitare di pagare le tasse sugli ereditarii di 42,8 milioni di euro.

L'inchiesta scoperte che i nipoti avevano creato un disegno criminoso per sottrarre il patrimonio di Caracciolo, che ammontava a 80.000 milioni di euro, comprendente immobili, quote di fondi d'investimento, opere d'arte e gioielli.

Secondo la procura, l'elenco di documentazione contabile ed extracontabile recuperato dalle indagini sostiene l'ipotesi accusatoria. Gli inquirenti hanno inoltre quantificato un IRPEF versa di 42,8 milioni di euro come risultato della frode fiscale, mentre l'evasione fiscale sugli ereditarii ammonta a 32 milioni di euro.

La difesa dei fratelli Elkann, tuttavia, sostiene che il sequestro è solo un passaggio procedurale che non comporta alcun accertamento di responsabilità, e che le circostanze di fatto sono sbagliate. Il team di avvocati ritiene che potranno dimostrare l'estraneità dei loro assistiti ai fatti addebitati.

L'inchiesta è ancora in corso, e le ultime notizie ci arrivano da una nota della procura, secondo cui è stata trovata una considerevole mole di documentazione contabile ed extracontabile, anche di tipo informatico, attraverso l'analisi delle copie forensi dei dispositivi acquisiti. La nota precisava che l'esistenza di un disegno criminoso volta a sottrarre il patrimonio di Caracciolo e i relativi redditi alle leggi successorie e fiscali italiane è stata confermata dalle indagini.


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