ERIKA PRETI E CINZIA PINNA, DUE FEMMINICIDI BRUTALI
La discussione verte intorno al caso di Emanuele Ragnedda, un uomo che ha commesso un femminicidio particolarmente efferato ai danni di una giovane donna di nome Cinzia Pinna. Gli ospiti del programma discutono delle possibili motivazioni dietro l’omicidio e della personalità di Ragnedda, che sembra essere caratterizzata da un marcato narcisismo e una tendenza a manipolare le persone intorno a lui.
Uno degli ospiti, Daniela Di Camillo, presidente dell’Associazione Laboratorio del Possibile, sottolinea come Ragnedda abbia agito con una certa premeditazione e calcolo, scegliendo una vittima vulnerabile e cercando di coprire le sue tracce. La dottoressa Antonella Elena Rossi, psicologa, aggiunge che Ragnedda potrebbe avere un disturbo di personalità narcisistica, che lo porta a sentirsi superiore agli altri e a non rispettare le regole sociali.
La discussione si concentra anche sulla possibilità che Ragnedda abbia assunto cocaina al momento dell’omicidio, il che potrebbe aver aumentato la sua aggressività e la sua tendenza a prendere decisioni impulsivamente. La dottoressa Rossi sottolinea come la cocaina possa avere un effetto devastante sulla personalità di una persona, portandola a perdere il controllo e a commettere azioni violente.
Gli ospiti concordano che il caso di Ragnedda sia un esempio di “banalità del male”, ovvero di come una persona possa commettere un atto efferato senza alcuna motivazione apparente, semplicemente perché si sente superiore agli altri e non si rende conto delle conseguenze delle sue azioni.
Infine, la discussione si conclude con una riflessione sulla necessità di una maggiore attenzione e prevenzione nei confronti della violenza di genere e dei disturbi di personalità, nonché sulla importanza di una maggiore consapevolezza e educazione sulla questione.

