Ex Ilva, De Palma: “Accordo non garantisce futuro a 18 mila lavoratori”
L’accordo interistituzionale riguardante l’Ex Ilva, firmato al Ministero delle Imprese, non garantisce il futuro lavorativo dei circa 18.000 lavoratori dell’impianto di Taranto. Secondo Michele De Palma, segretario generale della Fiom, l’accordo è “monco” perché non prevede elementi di garanzia per i lavoratori né sull’impatto su Taranto.
L’accordo dovrebbe avere due gambe: una riguardante la decarbonizzazione e l’altra la garanzia occupazionale. Tuttavia, De Palma sostiene che la garanzia occupazionale non è stataEsplicitata in termini concreti nel testo dell’accordo. La Fiom chiederà al governo di assumersi la piena responsabilità per l’Ex Ilva e tutti i lavoratori coinvolti, inclusa la partecipazione pubblica e la garanzia per i cittadini di Taranto e per i lavoratori di tutti gli impianti italiani della siderurgia.
La bozza di intesa non specifica i tempi per il passaggio alla produzione con forni elettrici né la decisione su dove localizzare il polo Dri per produrre il preridotto necessario ad alimentarli. Le parti si impegnano a convocare una nuova riunione del tavolo in data successiva al 15 settembre per esaminare le prime evidenze della procedura e valutare la possibile localizzazione degli impianti di preridotto. La Fiom è pronta a tornare a farsi sentire a settembre a Palazzo Chigi per chiedere al governo di assumersi la piena responsabilità per l’Ex Ilva.
