Non è passato nemmeno un anno dal già iconico concerto al Circo Massimo che ha visto riunirsi sul palco il supergruppo formato da Niccolò Fabi, Daniele Silvestri e Max Gazzè. Sono passati poco più di undici anni da Il Padrone della Festa, il loro primo e unico album insieme, e oltre trent'anni di carriera soliste che hanno scritto pagine della musica italiana.
I tre cantautori sono così ospiti di Linus e Nicola Savino a Deejay Chiama Italia con Un passo alla volta, questo il titolo del documentario diretto da Francesco Cordio, in sala il 7, 8 e 9 aprile. Niccolò Fabi, Daniele Silvestri e Max Gazzè ricordano insieme il concerto al Circo Massimo del 6 luglio 2024, che ha raccolto 50mila fan di più generazioni.
Le riprese di quella serata sono finite dentro al documentario Un passo alla volta insieme a tanti video di repertorio, come racconta Daniele Silvestri: “Forse molto banalmente quando ci si avvicina a fare qualcosa che ha l'aria di essere abbastanza importante, uno prevede di fare delle riprese, senza sapere per forza l'utilizzo. È stata più probabilmente l'abilità del regista e del montatore a dare un senso alle immagini, che erano tante”.
Quello però che per noi era evidente alla fine di quella serata era che al di là della fortuna e della celebrazione c'era qualcosa di magico che non dipendeva da noi. Dipendeva proprio da quelli che stavano davanti a noi. C'era qualcosa che non era così facile aspettarsi quando i numeri sono tali.
Niccolò Fabi commenta poi il grande amore ricevuto quella sera, spiegando la sintonia che si percepisce insieme a Daniele Silvestri e Max Gazzè sul palco: “È ovvio che non è il numero delle persone in sé che fa la differenza, ci sono tantissimi artisti che per fortuna richiamano quelle folle. Però è vero che noi tre abbiamo la percezione di rappresentare per chi ci ha seguito un esempio anomalo di fratellanza”.
Il documentario Un passo alla volta è in sala il 7, 8 e 9 aprile. Un traguardo che nemmeno Niccolò Fabi, Daniele Silvestri e Max Gazzè riescono a descrivere fino in fondo. Quello che emerge, sottolinea però Gazzè, è una grande onestà sulla musica e sul rapporto con il pubblico: “È molto difficile perché essere arrivati a una stagione della vita in cui si è già fatto un film sulla tua vita e sei vivente, già ti mette in imbarazzo”.
Quello che traspare è l'onestà con cui è stato realizzato. Si percepisce una grande armonia, una grande serenità e anche la partecipazione del pubblico. È stato un grande abbraccio, queste 50mila persone al Circo Massimo. Era un grande flusso di energia e traspare anche nel documentario.
Il supergruppo si presenta come un esempio di fratellanza, un'amicizia che non è così usuale. I tre cantautori si comprendono a fondo, creano insieme e ciò li porta a realizzare qualcosa di irripetibile nella musica italiana. La trama del documentario parte dal 6 luglio 2024, quando 50mila persone si sono radunate al Circo Massimo per un concerto che è stato molto più di un evento musicale.
Il concerto al Circo Massimo è stato il culmine di un viaggio iniziato trent'anni prima con una profonda amicizia e anche una festa con cui i tre cantautori hanno celebrato i dieci anni dal progetto Il Padrone della Festa. Il documentario racconta quindi, attraverso immagini inedite e testimonianze personali, il percorso iniziato nei primi anni '90 nei piccoli locali romani, quando i tre muovevano i primi passi nella scena musicale capitolina.
Musica, impegno, fratellanza e libertà creativa sono i fili conduttori di questa storia che intreccia vita e arte, portando sullo schermo un racconto al tempo stesso personale e universale. Un mosaico emozionante che restituisce tutta la forza di un progetto irripetibile nella musica italiana.