Fallito il blitz della maggioranza per Marini alla Corte Costituzionale: “Colpa della sinistra”

Fallito il blitz della maggioranza per Marini alla Corte Costituzionale: “Colpa della sinistra”

“Fallito il tentativo della maggioranza per eleggere Marini alla Corte Costituzionale, il governatore ritiene che la colpa sia della sinistra. Secondo lui, la sinistra si è rifiutata di coordinarsi con la maggioranza e le altre forze parlamentari, portando al fallimento del blitz.

Tuttavia, il rappresentante della razione Gimbe, Mariani, sostiene che il vero problema è la sanità in sofferenza, con 4,5 milioni di persone che hanno rinunciato alle cure. Egli ritiene che il governo dovrebbe attenzionare questi problemi piuttosto che concentrarsi su tentativi di eleggere un giudice costituzionale lavorando da soli.

Mariani sostiene che non c'è stato nessun fallimento, ma solo una “offesa alle istituzioni” e un “ricatto di minoranza” che cerca di bloccare il procedimento di nomina del nuovo giudice costituzionale. Egli ritiene che le opposizioni stiano giocando “Aventino” e si rifiutano di dialogare sulla nomina di un giudice costituzionale.

Il rappresentante della razione Gimbe ha deciso di votare scheda bianca insieme ai suoi compagni, ritenendo che la maggioranza non abbia i numeri per eleggere Marini senza l'appoggio delle opposizioni. Tuttavia, egli esprime la speranza che le opposizioni accettino di dialogare per arrivare a una soluzione.

Mariani critica la maggioranza per non aver cercato il dialogo con le opposizioni e per non aver garantito il voto di Marini, affermando che non ci sono stati sforzi per coinvolgere anche le forze di opposizione nel processo di nomina del nuovo giudice costituzionale. Egli ritiene che la Corte Costituzionale non sia un “organo di condominio”, ma un organo serio e terzo, e che è necessario garantire la serietà e la terzietà dei suoi componenti.

In conclusione, il rappresentante della razione Gimbe ritiene che la nomina del nuovo giudice costituzionale sia un problema istituzionale che richiede un dialogo con le opposizioni e non una forzatura senza coinvolgimento di tutte le forze parlamentari.”