FELTRI ATTACCA SENZA PELI SULLA LINGUA MUGHINI E SANSONETTI NON REGGONO
Ecco un riassunto in circa 800 parole, senza introduzione:
Il giornalista Vittorio Feltri parla di 25 aprile, antifascismo e nazi. Inizia dicendo che non importa a lui, il 25 aprile, ma ritrascrive alcune considerazioni che vorrebbe portare al pubblico. Afferma che il fascismo è ormai una storia e non esistono più militanti fascisti. Critica l'atteggiamento antifascista che viene predicato oggi, ritenendo che sia un'operazione retorica e conformistica.
Il giornalista fa notare che la resistenza in Italia è stata guidata da socialisti, azionisti e comunisti, e che alcuni di loro pagarono un prezzo altissimo, come Gramsci, Togliatti e altri. Nonostante ciò, afferma che l'antifascismo in Italia è tutto un'altra questione, poiché è stato utilizzato come strumento politico dalla sinistra per contrastare l'opposizione.
Feltri cita l'esempio della Francia, dove l'antifascismo ebbe un ruolo fondamentale, e nota che la destra francese utilizzò l'antifascismo anche in politica. Invece, in Italia, il 25 aprile viene celebrato da professionisti come lui che non hanno partecipato o non parteciperanno mai, solo per motivi di opportunità.
Il giornalista sfodera la sua rabbia contro la destra francese, accusata di usar l'antifascismo per screditare la estrema destra e mantenere il PDL al potere. Afferma che La Russa, un esponente della Lega, ha detto che l'antifascismo è in Costituzione, il che è una bestemmia.
Il discorso si conclude con Feltri che accusa la sinistra di utilizzare l'antifascismo come strumento di lotta politica, e che la destra italiana dovrebbe smetterla di parlarne, altrimenti si creerà un elemento divisorio tra gli italiani.
