FEMMINICIDIO PAMELA GENINI
La sociologa e criminologa Alessia Belgianni riflette sulla drammatica vicenda di Pamela Genini, una giovane vittima di femminicidio. Il caso è stato particolarmente tragico e ha suscitato grande scalpore a causa della brutalità dell’omicidio, che ha visto la vittima trascinata in terrazza e colpita con 30 fendenti di fronte ai vicini attoniti.
Belgianni sottolinea l’importanza della prevenzione primaria, che deve partire dalle famiglie e dalle scuole, per educare i giovani e prevenire la violenza. Secondo lei, l’estrema permissività nei confronti dei ragazzi può essere dannosa, poiché dire sempre sì non aiuta nella loro crescita e può portare a crescite comportamenti devianti.
La sociologa ribadisce che non esiste una “patente genitoriale”, ma che è fondamentale l’autorevolezza e l’autorità dei genitori nel dire no quando è necessario. Questo, a suo parere, può aiutare a prevenire la violenza e a crescere i giovani in modo più sano.
Belgianni sostiene che il femminicidio di Pamela Genini sia stato commesso da un uomo che covava già da tempo una rabbia repressa, che è poi esplosa in modo brutale. Secondo lei, è importante capire che quando c’è un quadro deviante alle spalle di questi carnefici, c’è il rischio che possa diventare un quadro criminale. Tuttavia, ribadisce che ciò non significa che i soggetti siano malati mentali, ma piuttosto che possono essere soggetti da attenzionare e che potrebbero aver bisogno di consulenze o perizie per valutare la loro condizione.
