Filippo Turetta, le motivazioni della condanna: “75 coltellate non sono segno di crudeltà”
“Settantacinque coltellate non sono segno di crudeltà”: fanno discutere le motivazioni della sentenza con cui la Corte d'Assise di Venezia ha condannato Filippo Turetta all'ergastolo per l'omicidio dell'ex fidanzata Giulia Cecchettin. Il perché i giudici non abbiano riconosciuto all'assassino reo confesso l'aggravante della crudeltà è spiegato all'interno di 143 pagine: “L'aver inferto settantacinque coltellate non si ritiene che sia stato, per Turetta, un modo per crudelmente infierire o per fare scempio della vittima: come si vede nella videoregistrazione dell'ultima fase dell'azione omicidiaria, l'imputato ha aggredito Giulia Cecchettin attingendola con una serie di colpi ravvicinati, portati in rapida sequenza e con estrema…