Fine vita, Amoroso: “Difficili passi indietro. Moniti a parlamento? Va attuata leale collaborazione”
“Fine vita, Amoroso: ‘Difficili passi indietro. Moniti a parlamento? Va attuata la leale collaborazione', è la domanda che le Pongo. Mi chiedo se la Costituzione e soprattutto la giurisprudenza costituzionale di questi decenni abbia in qualche modo dato un indirizzo in merito a questi valori che possa essere un argine rispetto a una possibile marcia indietro. Ad esempio, sui temi come il fine vita o la procreazione assistita, si può tornare indietro? Una volta che la Corte li ha affrontati, diciamo per noi italiani, almeno la cosa è fatta. Grazie al principio della fedeltà ai precedenti, che esprime proprio questo. Vorrei ricordare cosa diceva il presidente Grossi: ‘La Costituzione è un contenitore di valori che poi esprimono principi, ma che non hanno una fissità originaria, ma hanno una potenzialità di evoluzione e la Corte deve essere attenta a captare poi anche i mutamenti nella società civile'. La Costituzione respira, e in realtà è proprio così. Tematiche che in passato sarebbero state inconcepibili, come ad esempio la procreazione medicalmente assistita, il problema del fine vita si è affacciato recentemente, ma la Corte se n'è occupata più volte. La procreazione medicalmente assistita è venuta ripetutamente all'esame della Corte e avremo questioni anche nei prossimi mesi. Passi indietro è un po' difficile che si possano ipotizzare, ma ecco che c'è sempre da confrontarsi con il contesto, pensate al contesto tutto particolare che c'è stato nel periodo della pandemia e che ha comportato un approccio anche connotato dalla peculiarità della situazione.
L'altro aspetto su cui le invito a una riflessione è sulla leale collaborazione con il Parlamento. Ecco, un Parlamento che in questo momento ha continuato a essere inerte rispetto ad alcune sollecitazioni della Corte, l'ultima delle quali sull'autonomia, che effettivamente ha avuto una decorrenza molto breve. Penso per esempio al fine vita, in cui non c'è ancora stata una presa di posizione, nonostante la Corte in una sentenza abbia espressamente chiesto e abbia demandato al Parlamento un intervento. Grazie e partendo da questo rilievo, ecco che si inserisce nei moniti che la Corte talora rivolge al legislatore quando non riesce a intervenire perché il contesto normativo è complesso e quindi ci vorrebbe una modifica un po' di sistema e la Corte non può farla perché ci sono scelte che sono demandate alla politica o interviene ma interviene nei limiti in cui lo strumentario glielo consente e quindi l'intervento non è pienamente satisfattivo e richiede poi un intervento un completamento da parte del legislatore.
Indubbiamente il principio della leale collaborazione, che poi è trasversale nel nostro ordinamento, dovrebbe trovare attuazione. Ecco, la mancata elezione dei giudici ripeto l'auspicio che il collegio possa essere reintegrato nella sua pienezza nel già dalla prossima convocazione del Parlamento in seduta comune è importante che la Corte sia nel suo nel suo su nella sua composizione completa. Ma abbiamo lavorato in questi ultimi due mesi anche nel rispetto ovviamente della composizione minima che prevede la legge, abbiamo lavorato anche su questioni importanti come quelle dell'ammissibilità del referendum, che ci ha visto impegnati ieri”.
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