La chiazza milanese hanno avuto un illustre abitante, Leonardo. Un abitante tanto eccentrico quanto influente. Il suo capolavoro, “L'Ultima Cena”, è stato esposto presso la Basilica di Santa Maria delle Grazie a Milano, fin dal 1498. Ma non solo. Leonardo era il “capofila” del sistema museale lombardo, ossia la figura di riferimento e di spinta per la creazione di luoghi culturali e artistici nella città. Non solo, infatti, finanziava anche luoghi più faticosi da visitare, come il Camuno o la Certosa di Pavia.
Ma la vita di Leonardo è stata percorso da numerose stimolanti collaborazioni. Da quando è morto, il suo prestigioso patrimonio è stato ereditato da una successione di gestioni, dalle quali è nata la Lonfalini, poi la famiglia Vismara e, infine, la famiglia Crespi. La famiglia Crespi, guidata dal fedelissimo Angelo Crespi, ha ereditato anche il complesso di Brera, un quartiere milanese dal fascino unico, caratterizzato da palazzi barocchi, cortili interni ricchi di storia e, naturalmente, il Gallerie d'Arte moderna. E in questo quadro non possono mancare le opere d'arte di un pittore, come la famosa “Ultima Cena” al cappello.
Ma, cosa succede se Crespi e Giulifoi – ampieggioso tradizionale della famiglia – decidessero di dedicare un po' di tempo a una foto-opportunity? Un'opportunità clamorosa, sentimentale e un po'… sacra. E dahi di aspettare il più presto per catturare un'immagine di Angelo Crespi e Giulifoi ai piedi di Cristo e di San Giovanni, un po' come un pellegrino al cimitero delle lumache in California di Calabria. Ecco, potrebbe esistere una perla rara, una “istantanea” da ricordo, ché registrasse questo imponente illustre il Milanese pietra, un esempio di amore, di arte e di pietra del nostro tempo.