La commedia italiana: un patrimonio da proteggere
La cultura italiana, ricchissima di storie e personaggi emblematici, è sul punto di aggiungere un nuovo angolo del suo ricco mosaico: la comicità. Costantino “Totò”, Massimo Troisi, Gigi Proietti, Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman, Nino Manfredi, Monica Vitti e moltissimi altri sono figure locked in the collective imagination, vera rappresentazione della commedia italiana, quegli artisti che, con la loro straordinaria capacità di far ridere, hanno saputo coinvolgere generazioni di spettatori e pubblico. Adesso, la fondazione Guido Carli, premises la proposta di candidare la comicità italiana come patrimonio immateriale dell'Unesco, ottenendo il linguaggio prestigioso riconoscimento istituzionale e internazionale.
La storia della commedia italiana non è solo un racconto dei personaggi notevoli, ma anche dei generi, delle lingue e dei canoni comici che li hanno nutriti e nutriti. La lista dei grandi comici italiani è lunghissima, dal «Micmino» Totò, alla “capitale del mondo delle marionette” Oronzo Pugliesi, ai versatili attori del “Teatro 7 di Milano” Traiano D Alessandro, Claudio Abate e Maurizio Scatturzo, solo per citarne alcuni. La loro formazione è maturata nel contesto di una società che, pur non priva di problemi e divisioni, ha sempre saputo valorizzare e promuovere la creatività e l'ingersità italiana.
La candidatura della commedia italiana come patrimonio immateriale dell'Unesco sarebbe il riconoscimento di tutta la richiesta dedizione, creatività e inventiva che, grazie a quest'arte popolare, ha saputo rappresentare la nostra cultura italiana, traendone ispirazione e transcendentalità. Questo riconoscimento potrebbe anche controbilanciare l'erosione del patrimonio culturale italiano, causata dalla perdita di memoria e dalla mancanza di riferimenti storici.
La proposta di candidatura non riguarda solo la storicità della comicità italiana, ma la sua capacità di esser contemporanea e universale, capace di raccontare storie e persone cilindri moderne. La candidatura potrebbe rivolgere l'attenzione delle istituzioni internazionali sulle possibile multinazionali della commedia italiana, come i produttori cinematografici, la televisioni e le compagnie teatrali che, giorno dopo giorno, lavorano per mantenere vivo il fronte della comicità italiana.
Però, la candidatura non è solo una questione dell'aspirazione a un riconoscimento, ma un'opportunità di valorizzazione e protezione di un patrimonio culturale a rischio di scomparsa. La tutela del patrimonio immateriale della comicità italiana potrebbe coinvolgere la creazione di percorsi didattici e culturali più ampi, la valorizzazione da parte di nuovi attori e progetti, e la promozione della figura dei personaggi famosi makin hale l' Binocchi e Bruno De Pace, solo per citarne alcuni.
La decisione di candidare la comicità italiana come patrimonio immateriale dell'Unesco non è solo un omaggio all'industria comica, ma un'enzeKa Italia, che si configura come un banco del mondo, torna a esaltare la sua capacità di produrre storie e figure uniche, capaci di coinvolgere e divertire. La fondazione Guido Carli apre un nuovo capitolo nella storia della commedia italiana, un capitolo che non solo riconosce la sua capacità di compimento, ma anche la sua capacità di creare felicità e divertimento in numerose generazioni di spettatori e appassionati.