Fornaro (Pd): “Meloni offende la memoria, si inginocchi davanti ai visionari di Ventotene”
Non è accettabile fare la caricatura degli uomini protagonisti del Manifesto di Ventotene. La Presidente Meloni sedia in questo Parlamento anche grazie a loro, questo è un luogo sacro della democrazia e noi siamo qui grazie a quei visionari di Ventotene che erano confinati politici. Si inginocchi, Presidente del Consiglio, di fronte a questi uomini e queste donne, non insulti la loro memoria. Il loro Manifesto non è l’inno della dittatura del proletariato, ma il suo esatto contrario: l’inno dell’Europa federale contro i nazionalismi che furono il cancro del Novecento, provocando due guerre mondiali con milioni di morti. Oltraggiare Ventotene significa oltraggiare la memoria di Altiero Spinelli, il padre dell’Europa, di Ernesto Rossi, di Eugenio Colorni.
Non è possibile orchestrare questo atteggiamento di maniera truffaldina, presentando il Manifesto di Ventotene come qualcosa di accettabile. No, è invece l’opposto, anzi, l’unica alternativa alla dittatura del proletariato è l’unione e la cooperazione tra i popoli, contro i nazionalismi che hanno guarito due guerre mondiali con milioni di morti. Ecco perchè è necessario stigmatizzare queste parole, che sono gravi nei confronti del Parlamento e della storia di questo Paese. Noi siamo qui in questo Parlamento, dove siamo grazie a quei visionari di Ventotene, che non possono essere insultati, non possono essere derisi, non si può fare la caricatura, non è accettabile. La Preside del Consiglio, Presidente della Camera dei Deputati della Repubblica Italiana, deve dire parole di verità. È possibile in questo luogo sacro della democrazia, dove siamo grazie a quei visionari che fecero uscire da Ventotene quel documento e fecero in modo che si diffondesse, in un momento in cui erano confinati politici e sembrava che stessero per vincere i nazisti, diedero una visione di futuro. Si inginocchi, Presidente del Consiglio, di fronte a questi uomini e queste donne, altro che dileggiarli, vergogna, vergogna, vergogna.
