Francia, chi c’è dietro gli appelli virali per un blocco totale del Paese il 10 settembre

Francia, chi c’è dietro gli appelli virali per un blocco totale del Paese il 10 settembre

Francia, chi c’è dietro gli appelli virali per un blocco totale del Paese il 10 settembre

La Francia è interessata da una campagna online che chiede un blocco totale del Paese il 10 settembre. Questa iniziativa, conosciuta come “blockonu” o “bloccare tutto”, sembra essere una reazione ai controversi tagli alla spesa annunciati dal primo ministro francese nel mese di luglio. La campagna è stata avviata da gruppi online anti-UE e Ucraina e ha ora ricevuto il sostegno di alcuni importanti partiti politici e sindacati del Paese.

Tuttavia, molti si chiedono chi si nasconda dietro questo movimento online poco chiaro, che afferma di essere apolitico. La prima menzione online del blocco pianificato risale a un post di Telegram di maggio di un gruppo anti-governativo con legami di estrema destra. Le richieste di blocco hanno guadagnato slancio nel mese di luglio, quando il primo ministro ha annunciato i tagli al bilancio, con migliaia di utenti online che hanno chiesto un boicottaggio completo per il 10 settembre.

Da allora, l’uso dell’hashtag collegato alla campagna è aumentato notevolmente e viene utilizzato principalmente per diffondere messaggi anti-governativi e contenuti che discreditano il Presidente francese. Gli analisti francesi sostengono che la campagna sia stata propulsa da una tecnica nota come “astroturfing”, che consiste nella pubblicazione di migliaia di post collegati alla campagna ogni giorno da parte di account bot. Molti di questi bot sono mascherati da giovani donne francesi e condividono contenuti generati da intelligenza artificiale e notizie false, oltre a diffondere narrazioni anti-UE e amichevoli del Cremlino.

Il movimento è stato reso mainstream grazie al sostegno di vari partiti di sinistra, che lo hanno appoggiato a metà agosto. Ciò significa che le richieste di blocco sono ora sostenute da un mosaico complesso di attivisti di sinistra e di destra, nonché da sostenitori apolitici del movimento dei Gilet Gialli del 2018. Tuttavia, gli analisti sostengono che c’è una forte possibilità che il successo del movimento sia stato propulso da una campagna online sostenuta da attori stranieri non specificati.


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