“Fratelli di Chat”, Travaglio e Ranucci: “Meloni ha tradito le radici della destra storica”
“Fratelli di Chat”, Travaglio e Ranucci: “Meloni ha tradito le radici della destra storica”. Il 4 ottobre 2024, raccontiamo di questo sfogo di Giorgia Meloni in chat dopo una banale fuga di notizie sull'elezione del giudice della Corte Costituzionale. Giorgia Meloni si lamentò con un messaggio in chat in cui diceva che, a causa dell'infamia di alcuni, sarebbe stata costretta a mollare anche questo. Il messaggio intercettato fu chiuso dal Sottosegretario con scarse fortune.
Purtroppo da allora, ciò ha portato a un blackout sulle comunicazioni interne. Ho capito anche che il tema delle chat bava molto sul partito stesso non è un libro che è stato fatto per abbattere un partito, servirà per ricostruire un partito fondato da Giorgia Meloni, Ignazio La Russa, Guido Crosetto, Francesco Lolli, Brigida Arianna Meloni e pochi intimi, che ha preso il 26% delle elezioni e è entrato a Palazzo Chigi, tradendo e segando tutte le radici della Destra Storica, diventando addirittura un partito pro-establishment filo-americano, schiacciato sugli americani, indipendentemente dalla presidenza di Biden o Trump.
Il rapporto con gli alleati? Dicono che sono tutti uniti, ma poi parlano di Salvini come se fosse un bimbo e della Lega come un partito senza onore e Salvini, addirittura viene definito come un leader che deve andare a nascondersi. Non è vero che sono solo cose vecchie.
Dopo la chat su fame, alcuni si mettono a ironizzare sullo stato dei treni. C'è un momento in cui un chiodo blocca i treni di mezza Italia. Giorg mi scrive: “Sì, ma tutto sommato sono soddisfatta che non siamo tornati al dorso di mulo. Voglio dire, non è un grande complimento nei confronti del Ministro dei Trasporti e è 6 mesi fa.
La politica estera si vede il giorno dello scoppio della guerra. Giorgia Meloni voleva eliminare le sanzioni a Putin. Tant'è che quando scoppia la guerra, i dirigenti di FdI dicono: “Questo è colpa di Biden” e lei dice: “Sì, è vero. Da oggi bisogna stare con la Nato, senza Zelensky. Non si può mollare, non si può mollare completamente l'Europa, ma allo stesso tempo…”. Sarebbe molto interessante leggere le chat per capire come lei stia modulando la politica estera per avvicinarsi un millimetro al giorno alle posizioni di Trump, allontanandosi un millimetro al giorno dalle sue posizioni, fino a Biden.
Come fa a scaricare Zelensky da un giorno all'altro? Mica sei Trump che lo può maltrattare. Non sarà facile. Ovviamente, allo stesso tempo, deve fare professione di equilibrismo, perché non può mollare Zelensky, non può mollare completamente l'Europa. Ma allo stesso tempo, si potrà rivendere come leader che ha un rapporto con Trump molto stretto. Il vantaggio è che l'opinione pubblica è molto stanca della guerra e, quindi, lei, a un certo punto, se inizierà a riposizionarsi, si avrà dalla sua anche l'opinione pubblica.
È sembrato interessante che ci fosse una faccia pubblica di Giorgia Meloni e dei suoi dirigenti di partito, e una faccia “privata” che diceva esattamente il contrario. FdI è un partito centralista. Nel 2014, propose l'abolizione delle regioni. Attaccava la Lega per avere più autonomia. Nel 2019, ci sono le elezioni in Veneto, lei attacca un suo dirigente di partito, Fabio Rampelli, perché fece una dichiarazione contro e dice: “Devo andare in Veneto e se ai veneti gli dico che non voglio fare l'autonomia, perdo voti”. Questi esempi sono un po' emblematici di come Giorgia Meloni cambia idea per arrivare al potere.
L'importanza di queste chat fa capire che sono una boccata di ossigeno in un contesto in cui si vuole andare verso l'obbligo di stato. Vedrò e percepisco da queste chat non è null'altro che l'insofferenza ai controlli, l'insofferanza a diversi punti d'opinione e soprattutto la necessità, l'ansia di acquisire e gestire il potere. In questo contesto, forse c'è un'ansia anche maggiore, perché si trova di fronte a un partito che il potere forse non l'ha mai gestito e quindi ci ha una parte famelica più pronunciata rispetto ad altri ce l'hanno.
Emerge anche la poca fiducia di Giorgia Meloni rispetto alla classe politica, quella di FdI, che si è dimostrata tante volte inadatta. Assolutamente sì, tant'è che Giorgia Meloni lo sa, lo scrive in alcuni momenti, addirittura minaccia di non ricandidarsi più, perché non si sente sostenuto dal partito. In altri casi, per esempio nel caso del presidente della commissione cultura, attuale Federico Mollicone, a un certo punto dice: “Tu di politica non capisci niente. Non è una novità però poi lo mette presidente della commissione cultura”. Diciamo un po' sicuramente lei non si fida di una parte della classe dirigente. Dall'altra parte però, sa che non ha non ne ha altri e quindi evidentemente deve fare con il materiale umano e politico che ha.
