Gallo: “Divieto di accesso a procreazione assistita per donne single ingiusto, Consulta lo cancelli”
Ecco la riscrittura in italiano di circa 1000 parole:
La questione sulla procreazione medicalmente assistita (PMA) potrebbe essere esaminata anche dalle donne single in Italia. Il Tribunale di Firenze ha sollevato la questione di legittimità costituzionale in un procedimento iniziato da Evita, una donna single di 40 anni di Torino, che aveva chiesto di poter accedere al centro di fecondazione assistita in Toscana. Evita è assistita dall'associazione Luca Coscioni, coordinata da Filomena Gallo.
“Ci sono ancora dei divieti che vanno rimossi dalla legge 40”, afferma Gallo. “Questo è ancora un divieto di accesso per le persone single alla fecondazione medicalmente assistita. Evita è una giovane donna che vuole diventare madre in Italia con l'aiuto della PMA, ma non può.”
La Corte Costituzionale è stata chiamata a pronunciarsi e ciò potrebbe avere impatti significativi. Dal momento che la legge 40 è in vigore da 20 anni, solo grazie all'intervento della Corte Costituzionale siamo riusciti a cancellare alcuni divieti che erano stati oggetto di quesiti referendari. Questa volta è la volta del divieto di accesso per le persone single alla fecondazione medicalmente assistita.
Evita è una giovane donna che vuole diventare madre in Italia con l'aiuto della PMA, ma non può accedere al centro di fecondazione assistita. Il Tribunale di Firenze ha rilevato che questo divieto all'interno della legge 40 viola i principi fondamentali stabiliti dalla Carta Costituzionale riconosciuti da tutti noi.
Lo Stato, piuttosto di rimuovere gli ostacoli all'esercizio dei nostri diritti, emana leggi che introducono divieti. La Corte Costituzionale è stata chiamata a pronunciarsi. Nel caso in cui la Corte Costituzionale desse ragione a Evita, stabilirebbe che le donne single possono accedere alla PMA.
Noi, come avvocati dell'associazione Luca Coscioni, abbiamo evidenziato che non si crea alcun vuoto normativo. La legge è completa in Italia, chi partorisce è la mamma del nato e la legge 40. Tuttavia, c'è ancora il divieto di donazione alla ricerca degli embrioni non idonei per una gravidanza, divieto su cui la Corte nel 2016 aveva richiamato il Parlamento a intervenire con una legge.
C'è inoltre il problema dell'accesso per le persone dello stesso sesso. Attualmente, la Legge sul testamento biologico è incompleta e introduce nuovi requisiti per arrivare alla verifica dei requisiti. Non ci è comprensibile come il Parlamento possa introdurre nuovi divieti che trasmettono segnali di discriminazione contro le persone con disabilità.
La Corte Costituzionale ha stabilito che i nati siano figli legittimi dei genitori e non ci sia alcun rapporto giuridico con il donatore dei gameti, che è anonimo. Tuttavia, ci sono ancora molti ostacoli legislativi che si frappongono sulla strada della libertà e della dignità delle persone.
Siamo anche preoccupati per la questione della maternità surrogata, che dovrebbe essere regolamentata e non repressa come suggerisce la proposta di legge presentata dal deputato Fratelli d'Italia. Non è gitano, l'eutanasia dovrebbe essere regolamentata e non repressa come lo è in molti paesi del mondo.
La Corte Costituzionale ha anche stabilito che la privacy è un diritto fondamentale, ma il legislatore italiano non la tutela a sufficienza. Siamo convinti che la legge 40 debba essererevisionata per garantire la dignità e la libertà delle persone, non per riprodurre discriminazioni e ostacoli.