Garlasco, a chi ha giovato che Alberto Stasi si prendesse 16 anni?
Il docente di criminologia Alessandro Maria Mezzone solleva dubbi sulla condanna di Alberto Stasi per il delitto di Chiara Poggi. Mezzone sottolinea come gli indizi gravi siano stati legittimati attraverso “contorsionismi giuridici” e come le prove siano state costruite in modo discutibile.
In particolare, Mezzone si riferisce alle immagini mancanti del sopralluogo e alle intercettazioni ignorate, che secondo lui avrebbero potuto cambiare l'esito del processo. Inoltre, si chiede a chi sia giovato che Alberto Stasi abbia ricevuto una condanna così pesante e se ci siano stati interessi particolari coinvolti nella vicenda.
Mezzone non esprime un'opinione precisa sulla colpevolezza o meno di Stasi, ma sottolinea come la condanna sia stata consegnata senza una completa e attendibile ricostruzione dei fatti. Inoltre, si chiede come sia possibile che Stasi abbia accettato una condanna così dura senza opporsi, e se ciò non sia stato il risultato di una strategia difensiva sbagliata.
In generale, Mezzone invita a riflettere su come la giustizia sia stata amministrata in questo caso e se ci siano stati errori o omissioni che abbiano influenzato l'esito del processo. La sua riflessione critica solleva interrogativi importanti sulla natura della giustizia e sulla necessità di garantire che i processi siano condotti in modo imparziale e trasparente.
