GARLASCO, MARINA BALDI, GENETISTA DI SEMPIO: “IL PROBLEMA È CHE PARLIAMO DI VENTI ANNI FA…”
La dottoressa Baldi, biologa genetista, è stata intervistata sul caso di Chiara, una ragazza la cui vicenda è stata al centro di un'indagine giudiziaria. Il caso riguarda il recupero di DNA da sotto le unghie della vittima, che potrebbe essere stato contaminato o trasferito secondariamente o terziariamente.
La dottoressa Baldi ha spiegato che il DNA subungueale non è stato trovato, ma solo DNA sovraungueale, cioè sulla superficie delle unghie. Ha anche sottolineato che la quantità di DNA trovata è molto scarsa e potrebbe essere dovuta a contaminazione.
Il professor De Stefano, un medico, aveva esaminato il DNA nel 2014, ma la dottoressa Baldi ha sottolineato che all'epoca la tecnologia e l'esperienza nella genetica forense erano diverse rispetto a oggi. Ha anche spiegato che il DNA può essere trasferito secondariamente o terziariamente, ad esempio attraverso il contatto tra persone.
La dottoressa Sellitto ha chiesto se un medico possa estrarre DNA in un laboratorio, e la dottoressa Baldi ha risposto che il problema non è la capacità del medico, ma piuttosto la difficoltà di lavorare con il DNA 20 anni fa, quando la tecnologia e l'esperienza erano diverse.
In sintesi, la dottoressa Baldi ha sottolineato che il caso di Chiara è complesso e richiede un'analisi attenta e precisa del DNA, considerando anche la possibilità di contaminazione e trasferimento secondario o terziario. Ha anche sottolineato l'importanza di considerare le limitazioni della tecnologia e dell'esperienza nel passato quando si esaminano i risultati delle analisi del DNA.

