Garlasco, trovato anche un capello tra i rifiuti: si cercherà il Dna
Si tratta di una nuova carta, anticipata dalla “Repubblica”, che potrebbe aggiungere nuovi dettagli agli esami genetici degli altri oggetti rinvenuti dagli investigatori 18 anni dopo il delitto. Già nel 2008 il genetista Carlo Previderé (la cui consulenza, firmata con la collega Pierangela Grignani, ha convinto la Procura di Pavia a riaprire il caso) analizzò un mazzetto di sette capelli stretti nel pugno di Chiara Poggi e altri ventinove presenti in una delle pozze di sangue. Uno solo era provvisto di bulbo e il Dna nucleare estratto fu attribuito proprio alla vittima. Mentre da altre 17 formazioni pilifere fu possibile ricavare un aplotipo mitocondriale, anche questo corrispondente con il codice genetico di Chiara.