Gasparri: “I giganti della rete devono pagare”, ma il governo non concorda. Imbarazzo in maggioranza
Il senatore Gasparri ha presentato un emendamento relativo alle tasse per i “giganti della rete”, cioè Meta, Google, Facebook e Amazon, che ha ricevuto un esame negativo dal Governo. L'emendamento prevede un aumento delle tasse sulle società che beneficiare della rete in modo sproporzionato rispetto alle aziende tradizionali.
Gasparri, esprimendo la propria frustrazione, si è lamentato del fatto che il Governo e la maggioranza hanno scelto di ignorare la questione. Ha ricordato la sentenza della Procura della Repubblica milanese che ha contestato a Meta un'escussione fiscale pari a 887 milioni di euro, e che il Governo sta “combattendo” l'evasione fiscale.
Il senatore europeista ha dichiarato di essere contrarietto per il fatto che molte società del set di tecnologia hanno sedi legali in paesi come l'Irlanda, dove pagano tasse molto basse, mentre le aziende italiane e dei paesi europei non pagano abbastanza. Gasparri ha anche detto che è intollerabile l'impunità fiscale ed economica dei “giganti della rete”.
Per chiarire il proprio emendamento, Gasparri ha citato esempi banali. Ha detto che paghiamo il pedaggio per utilizzare l'autostrada, quindi è giusto che gli operatori delle reti paghino qualcosa per utilizzare la rete. Ha anche affermato che il problema non è solo di equity, ma di concorrenza e di valore della risorsa della rete.
Il Senatore ha ritirato l'emendamento alla fine della sua interiez, ma ha annunciato che lo presenterà ancora una volta in futuro, insieme al ministro Urso e al governo. Ha chiesto al Sottosegretario Bitonci di riferire ai Ministri che l'”impatto” si sentirà, e alla fine ha annunciato che il gruppo della Lega voterà a favore dell'emendamento.
