Genio e solitudine: Majorana e Fermi a confronto.
Il professore Andrea Velardi, docente all’Università Niccolò Cusano, descrive Enrico Fermi come un leader naturale, un genio che eccelle nel lavoro di gruppo e nella guida. Al contrario, Ettore Majorana è presentato come il genio solitario, completamente immerso nel suo mondo interiore, che lavora in silenzio e con estrema precisione, annotando intuizioni anche su pacchetti di sigarette.
Secondo il professore, Laura Fermi, la moglie di Enrico Fermi, e lo scrittore Leonardo Sciascia hanno evidenziato questa doppia natura del genio: da un lato la collaborazione, dall’altro la profonda solitudine creativa. Ciò rappresenta due modi diversi di vivere la genialità nella fisica e nella matematica applicata.
Il professore sottolinea che ci sono menti geniali che lavorano bene in gruppo, come Fermi, ma anche menti solitarie come Majorana, che hanno una psicologia particolare e lavorano in modo più isolato e introspettivo. La moglie di Fermi, Laura, ha descritto il modo in cui Majorana lavorava, annotando formule e soluzioni anche su pacchetti di sigarette, dimostrando una grande laboriosità e una mente che lavora come un computer solipsistico.
In sintesi, il professore Velardi mette in evidenza le diverse personalità e modi di lavorare di due grandi geni della fisica, Enrico Fermi e Ettore Majorana, sottolineando come ognuno abbia una propria unica natura e approccio alla creatività e alla scoperta scientifica.
