Genitori di Alberto Stasi: la verità mai detta dietro la condanna del figlio!
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Genitori di Alberto Stasi: la verità mai detta dietro la condanna del figlio!

Genitori di Alberto Stasi: la verità mai detta dietro la condanna del figlio!

I genitori di Alberto Stasi, Elisabetta Ligabò e Nicola Stasi, sono stati devastati dalla tempesta mediatica ispirata dalla condanna del loro figlio per l'omicidio di Chiara Poggi. La famiglia Stasi ha vissuto un dramma che ha segnato la loro vita per sempre. La madre di Alberto, Elisabetta, è originaria di e si è sempre dimostrata una persona tenace e riservata, ma non vaccilla. Ha sempre creduto nella innocenza del figlio e si è battuta affinché la verità completa venisse light alla luce.

Elisabetta ha rappresentato la voce inascoltata o sovrastata del clamore, chiedendo che la verità venisse finalmente alla luce. Intanto, il padre di Alberto, Nicola, è stato un uomo più riservato e rispose alle pressioni mediatiche, rifiutta l'idea che il figlio potesse essere colpevole. Trasferitosi a Garlasco, Nicola aveva costruito una vita familiare serena, ma la sua morte nel 2013 ha lasciato la famiglia Stasi colpita.

La storia della famiglia Stasi si intreccia dolorosamente con il destino della famiglia Poggi, dove i genitori di Chiara hanno sempre creduto nella colpevolezza di Alberto. La separazione tra le due famiglie è avvenuta su un tragico evento, ma i genitori Stasi sono rimasti uniti nella lotta per una giustizia cieca. I loro percorsi di vita sono diversi, ma condividono lo stesso dolore che non si cancella.

La tragedia dell'omicidio di Chiara Poggi è stata un momento di svolta nella vita di Alberto Stasi, che è stato condannato per l'omicidio, ma anche di un uomo al centro di dubbi, sospetti e polemiche. I suoi genitori sono diventati il simbolo di un dolore che non si cancella, e il loro caso è diventato uno dei più controversi e discussi in Italia. Quel che resta è il bisogno di verità, persino dopo una condanna definitiva. È possibile cercare la verità anche in questo caso? Sì, è possibile cerchere la verità, anche se ciò può portare a nuove fonti di sofferenza.


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