Gerry Scotti pubblica il suo nuovo libro, “Quella volta”, una raccolta di aneddoti inediti sulla sua vita e le sue esperienze nel mondo della radio e della televisione. In occasione dell'uscita del libro, il conduttore televisivo è stato ospite a Radio DEEJAY, nel programma “Deejay Chiama Italia”, condotto da Linus e Nicola Savino.
Durante l'intervista, Gerry Scotti si è commosso parlando del padre, Mario, che faceva l'operaio al Corriere della sera. “Mio padre faceva l'operaio al Corriere della sera. Lavorava alle rotative, sottoterra, in via San Marco. Le rotative erano pesanti, venivano calate da enormi bocche sottoterra e loro facevano tutta notte a stampare giornali, respirando piombo,” ha raccontato Gerry Scotti. “Parecchi di loro non sono arrivati alla pensione, mio padre sì ed è morto l'anno dopo. Lui ha lavorato 41 anni di notte.”
Gerry Scotti ha anche raccontato un aneddoto sulla volta in cui, nel 1984, si informò per comprare la sua prima casa. “Ero abbastanza ascoltato, ero Gerry Scotti a Radio DEEJAY. Su insistenze di Cecchetto, ho iniziato a mettere su anche i video e abbiamo fatto Deejay Television. La mia popolarità aumentava perché mi riconoscevano anche. Il mio direttore di banca era già mio radioascoltatore, quando sono diventato teletrasmettitore mi portava da firmare di tutto: maglietta, felpa, cartolina.”
Gerry Scotti ha spiegato che aveva già visualizzato una casa in via Felice Casati, ma il direttore della banca non glielo concedeva. “Avevo già visualizzato una casa in via Felice Casati, 50 metri quadri in mansarda. Sono andato da lui e mi ha accolto tutto sorridente: ‘Ciao Gerry, come andiamo?'. E io: ‘Sono qui per chiedere un prestito'. Silenzio. ‘Eh… Signor Scotti'. È passato subito da ‘Ciao Gerry, come stai?' a ‘Signor Scotti'. Poi ha proseguito: ‘Lei fa un lavoro non attendibile'. Io volevo dirgli ‘Ti prenderei tutti quegli autografi lì…'. Non avrei potuto comprare la casa se non fosse venuto mio papà, operaio al Corriere della sera, a impegnare la sua busta paga affinché io potessi essere credibile.”
Il padre Mario, quindi, ha dato la sua disponibilità per aiutare Gerry Scotti a comprare la prima casa. “Mio padre nel firmare ha avuto un attimo di esitazione, si è girato verso di me e mi ha detto ‘Non fare il pirla eh, che mi sequestrano la pensione'. Aveva ragione, povero Mario.”
Durante l'intervista, Gerry Scotti ha anche riflettuto sui tempi della gioventù della sua generazione. “Avevamo poco ma non ci mancava niente. Che tu avessi un fratello, due o tre, c'era una palla, una bicicletta, un cortile. Non c'erano differenze né di provenienza né di estrazione sociale, era una meraviglia. Io non stavo male in campagna. Sono nato in campagna perché mio papà faceva il contadino, poi ha scelto di andare a fare l'operaio di notte. Non ho chiesto di essere portato in città, mi ci hanno portato quando avevo due anni.”
Inoltre, Gerry Scotti ha raccontato un aneddoto sulla volta in cui ha preso la sua macchina da parte di Albertino, un amico di vecchia data. “Ho chiesto ad Albertino se mi prestava la sua macchina, che dovevo andare a fare una serata con Linus. Ma gli ho detto che era a Piacenza, invece era a Lecce, 1200 chilometri. – Gerry Scotti. Guidava lui e la cosa meravigliosa è che entrava negli autogrill per fare benzina come le macchine di Formula 1 quando fanno i pit stop. – Linus. Albertino non ha usato la mia, avrà fatto 60 km. Io ho fatto 2500 chilometri con la sua. Quando l'ha usata il pomeriggio dopo mi ha detto ‘È bella slegata eh'. Ciao Alberto, scusaci, ma lo abbiamo già detto.”
Il libro “Quella volta” è una raccolta di aneddoti inediti sulla vita di Gerry Scotti, che racconta delle sue esperienze e delle sue storie nella radio e nella televisione. È un libro che trascina il lettore in un viaggio nel passato, attraverso i ricordi e le emozioni della vita di Gerry Scotti.