Gestazione per altri, famiglie e cittadini in piazza contro la legge Varchi: “Governo ideologico”
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Gestazione per altri, famiglie e cittadini in piazza contro la legge Varchi: “Governo ideologico”

Gestazione per altri, famiglie e cittadini in piazza contro la legge Varchi: “Governo ideologico”

“Ecco la gestazione per altri, famiglie e cittadini in piazza contro la legge Varchi, accusando il Governo di essere ideologico. Ecco la storia di Martino, liberato in un momento in cui il Ministero degli Interni aveva appena inviato una circolare che diceva che noi non potevamo essere genitori insieme. Tuttavia, ottenemmo un certificato che, pur di diritto, non poteva essere riconosciuto. Quindi, quando Martino aveva 40 giorni, eravamo già in piazza, cercando di rivendicare i nostri diritti. Dopo 20 mesi, torniamo in questa piazza, con una legge che ci accusa di essere criminali. Questo ha un effetto molto spiacevole. In realtà, sui nostri destini, non succederà nulla. La legge non è retroattiva, ma ci resta impresso un cattivo stigma, come se fossimo criminali e nostro figlio figlio di un reato. Abbiamo capito che, con gli altri, siamo tutti attaccati, uno a uno, siano state oggettivate tutte le nostre conquiste. Ci siamo qui in piazza, perché è passata una legge indegna, la legge Varchi, che vuole far passare la gestazione per altri come un reato universale. Questo è solo l'ultimo passo che questo Governo sta facendo contro la dignità delle persone. Ci stiamo parlando di un modo in cui oggi le persone vengono al mondo, e sono persone che sono normate in alcune delle più grandi democrazie del pianeta, come Canada e Stati Uniti. Questa legge è stata fatta passare per una battaglia totale against le famiglie omogenitoriali, contro i nostri padri, ma colpiremo il 90% delle persone che fanno la gestazione per altri, persone eterosessuali. Non vogliamo famiglie di serie A, famiglie di serie B. Sono genitore da 9 anni grazie a un percorso di gestazione per altri negli Stati Uniti, fatto in modo trasparente e rispettando le regole locali di quel paese. Quello che accadrebbe a livello legale, non lo so, ma sono fiducioso che la Corte di Giustizia Europea e la Corte Costituzionale colpirebbero questa legge che discrimina. Questa è solo una puntata della nostra lunga battaglia, che non cesserà mai.”


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