Ghirra: “Stellantis lascia l'Italia per l'estero. Il governo intervenga. Automotive fondamentale”
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Ghirra: “Stellantis lascia l'Italia per l'estero. Il governo intervenga. Automotive fondamentale”

Ghirra: “Stellantis lascia l'Italia per l'estero. Il governo intervenga. Automotive fondamentale”

Ghirra: “Stellantis abbandona l'Italia per l'estero. Il governo interviene. L'automotive è fondamentale”.

Ricordiamo quando il settore automobilistico era la punta di diamante dell'industria metalmeccanica negli anni '90. L'Italia si sfidava con la Germania per la produzione di veicoli, e nel 1992 era il secondo produttore in Europa e il quinto nel mondo, con oltre 2 milioni di autovetture prodotte. Oggi, tuttavia, l'Italia è relegata al quinto posto in Europa e al diciottesimo nel mondo, con solo 350.000 auto prodotte nel 2024.

La filiera automotive genera ancora l'11% del PIL nazionale, quindi non possiamo permetterci di lasciar scomparire questo settore. Peccato che Stellantis abbia appena annunciato la sospensione della produzione della Fiat 500 elettrica nello stabilimento di Mirafiori a Torino, dal 2014 a oggi 11.500 lavoratori diretti sono usciti dagli stabilimenti di Stellantis, 2.800 dagli enti centrali, e nel 2024 sono previste ulteriori 3.800 uscite.

Stellantis ha annunciato la sospensione della produzione della Fiat 500 elettrica nello stabilimento di Mirafiori a Torino, che è stato il sito più grande e importante dell'azienda in Italia. Dal 2014 a oggi, 11.500 lavoratori diretti sono usciti dagli stabilimenti di Stellantis, 2.800 dagli enti centrali, e nel 2024 sono previste ulteriori 3.800 uscite.

I numeri dicono che Stellantis ha perso oltre il 30% delle vendite nel mese di agosto, e il marchio FIAT è stato superato da Toyota, Volkswagen e Dacia. La produzione è calata dell'83% rispetto ai primi 8 mesi del 2000.

Mentre gli utili aumentano grazie all'uso massiccio di cassa integrazione e contratti di solidarietà, il futuro del sito di Mirafiori è incerto. Nel 2025, quando scadrà la cassa integrazione, si rischia di perdere circa 25.000 posti di lavoro e lo stop alla produzione della 500 elettrica avrà un impatto devastante sulla filiera dell'indotto.

La crisi dell'indotto nel Torinese potrebbe causare anch'essa una perdita di oltre 25.000 posti di lavoro già nel 2025. Dal 2008 a oggi, più di 500 aziende hanno cessato l'attività e 35.000 persone hanno perso il lavoro nella componentistica Torinese.

La verità è che le produzioni sono state spostate all'estero. In Francia, si hanno nuovi stabilimenti e si assumono dipendenti, si producono un milione di auto e 15 modelli, mentre in Italia si producono circa 500.000 auto e 7 modelli.

Stellantis vende la sua azienda specializzata nell'automazione industriale al fondo di investimento statunitense One Equity Partners, e la dirigente dell'azienda vorrebbe trasferire in Polonia una decina di lavoratori di Mirafiori. Questa dirigenza è così sfacciata da proporre l'acquisto della Maserati agli stessi operai che ha messo in cassa integrazione nel primo trimestre dell'anno e poi in contratto di solidarietà con riduzione dell'orario dell'80% fino al termine del 2024.

Parliamo di lavoratori che prendono poco più di €100 al mese. Davvero una proposta scandalosa. Quanto ancora dovranno sentirsi offesi e presi in giro da un'azienda che ha massacrato il sito di Mirafiori e nei prossimi mesi non prevede alcuna ripresa.

L'apertura del Battery Center nel 2023 del cosiddetto Hub dell'economia circolare su Stera non hanno portato a nessuna nuova assunzione. La tanto sannata quota di partecipazione del 20% acquisita dalla cinese LEPA Motor non affiancherà nuove vetture elettriche alla 500 elettrica di Mirafiori. Come mai? A quanto pare, la produzione di tali modelli si svolgerà in Ungheria.

Dal 1992 a oggi, Fiat ha ricevuto dallo Stato Italiano 220 miliardi di euro per cassa integrazione, sviluppo industriale e sussidi per l'implementazione degli stabilimenti. Nel 2020, FCA ha ricevuto 6,3 miliardi di linea di credito con garanzia Sace, ma senza che i livelli di produzione tornassero mai a quelli precedenti la pandemia.

È proprio grazie al passaggio all'elettrico che Stellantis è al secondo posto nella classifica europea con una quota di mercato di quasi il 18%. Ebbene, entro il 2030 i veicoli elettrificati saranno oltre il 70% delle vendite in Europa. Peccato che a livello europeo, nel nostro paese, le case automobilistiche abbiano preferito continuare a fare margini facili sull'endotelio.

Ecco perché ancora una volta chiediamo al governo di convocare i vertici di Stellantis di vincolare Stellantis al rispetto degli impegni presi in investimenti per nuovi modelli, livelli di produzione e garanzie occupazionali, di prorogare gli ammortizzatori sociali e impedire licenziamenti di massa. Chiediamo un'integrazione al reddito per le lavoratrici e i lavoratori in cassa integrazione da mesi da anni ormai e chiediamo ancora una volta di favorire gli investimenti stranieri nel pieno rispetto di salari e contratti di lavoro, partnership con produttori cinesi internazionali più avanzati nella produzione di modelli elettrici.

Torino e l'Italia possono ancora produrre auto, ma oggi non lo stanno facendo. È tempo che il governo intervenga. Confidiamo che lo facciate subito, prima che sia troppo tardi.


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