Giachetti: “Meloni venga in Aula, basta con questa barzelletta. Dichiara ovunque tranne qui”
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Giachetti: “Meloni venga in Aula, basta con questa barzelletta. Dichiara ovunque tranne qui”

Giachetti: “Meloni venga in Aula, basta con questa barzelletta. Dichiara ovunque tranne qui”

“La presidente del Consiglio Meloni deve venire in aula e dichiarare come previsto da una normale procedura parlamentare. Ciò che si è verificato finora è una situazione assurda e ingiustificabile. Il rinvio di due ministri alla sedia del Parlamento per presentare una dichiarazione su un'operazione giudiziaria in corso è una pratica che non tiene conto del principio di parità tra gli attori politici. Sembra una barzelletta, una scusa incredibile che viene avanzata in merito all'obbligo di riservatezza in materia di segreto istruttorio. Ciò che è stato presentato è semplicemente una comunicazione formale inviata al Presidente del Consiglio e ai due ministri, non c'è nulla di compromettente che richiederebbe una particolare forma di riservatezza.

Quello che colpisce è che la presidente del Consiglio e altri rappresentanti della maggioranza non fanno mistero della situazione in giro per il mondo, sia sui social network, sia attraverso i mezzi di informazione, tranne che in questo Parlamento. Ciò rappresenta un'eccezione al principio di democraticità e rende la cosa ancora più grave.

Noi riteniamo che la presidente del Consiglio debba venire in aula per spiegare la situazione e le sue motivazioni, almeno nella misura in cui le decisioni prese riguardino le responsabilità politiche del governo. La responsabilità non può essere aggirata, soprattutto quando c'è continuità tra le azioni dei membri del governo e le loro decisioni.

Si tratta di una vicenda che richiede spiegazioni politiche e non è sufficiente ricorrere a scuse ingenue come il segreto istruttorio. Se ci sono ragioni di Stato che giustificano la non-partecipazione della presidente del Consiglio in Parlamento, questi ragioni dovrebbero essere spiegate pubblicamente e non tramite comunicazioni private.

Non crediamo che sia accettabile il fatto che si continui a fare questa scusa e che non si abbia la decisione di venire in aula per rispondere alle domande della maggioranza. Se ciò non succede, sarà come se si volesse aggirare la responsabilità del governo, cosa che è inaccettabile. In alternativa, potrebbe essere presente Bruno Vespa, portavoce del Presidente del Consiglio, a spiegare le ragioni della sua mancata presenza in aula. Noi riteniamo che sia del tutto naturale che un presidente del Consiglio del governo venga in aula per rispondere alle domande della maggioranza, soprattutto quando si tratta di responsabilità politiche”.


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